18 Febbraio 2012, 13:37
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”I tempi della documentazione antimafia, che rischia di essere aggirata dalle intestazioni fittizie a soggetti puliti, vanno accelerati. Non e’ meglio accettare l’idea di eliminare la certificazione antimafia?”. Fa una provocazione e chiede di superare i pregiudizi verso un argomento ”diventato un tabu” il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Il procuratore propone, al posto della certificazione antimafia, spesso causa di lungaggini burocratiche dannose per le imprese, la creazione di una sorta di ”white list” delle imprese che abbiano determinate caratteristiche per stare sul mercato legale. ”Forse – dice Grasso – cosi’ si puo’ superare tempi e accelerare l’attivita’ di impresa”. Della ‘white list’, per Grasso, potrebbe far parte l’impresa che ad esempio aderisce alla regola della tracciabilita’ delle spese, alla trasparenza dell’assetto societario, che non inquini nello smaltimento dei rifiuti, che garantisca di non avere subito estorsioni e che non paghera’ il pizzo.
”Ha ragione il procuratore Grasso: il certificato antimafia non deve essere un tabu’. Si puo’ discutere della sua abolizione e della creazione di un’etica di impresa che selezioni quelle ditte che rispettino certi valori”. Lo ha detto, a Palermo, a margine di un convegno, il ministro della Giustizia, Paola Severino. ”Per una curiosa coincidenza – ha aggiunto – l’intervento di Grasso era dello stesso tenore che io ho fatto questa mattina ad un altro convegno e che ipotizzava un rating delle imprese virtuose”. ”C’e’ anche un progetto politico in tal senso – ha concluso – che io sosterrei: d’altro canto, tutto quello che crea una cultura d’impresa etica va benissimo”.
”Non ci sono tabu’ e si puo’ discutere di tutto in modo laico, pero’ la totale abolizione del certificato antimafia e’ una misura troppo radicale”. Cosi’ il procuratore di Palermo Francesco Messineo ha commentato la proposta del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso di sostituire con una white-list delle imprese ”virtuose” la certificazione antimafia. ”E’ vero – ha aggiunto Messineo – che il certificato antimafia non ha dato risultati decisivi perche’ puo’ essere eluso attraverso le intestazioni a prestanome, ma anche i divieti di parcheggio sono disattesi e cio’ non comporta necessariamente che debbano essere aboliti”. Messineo si e’ detto d’accordo sulla creazione di una lista di imprese virtuose: ”Sarebbe, questa si’, una misura utile”.
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18 Febbraio 2012, 13:37