Cervello, Covid, allarme e codici rossi: ambulanze in attesa

‘Cervello’, Covid, allarme e codici rossi: ambulanze in attesa

La primaria: "Il Covid è un'influenza? Ma uccide".

In questo momento, all’ora di pranzo, intorno alle due del pomeriggio, ci sono circa quaranta pazienti al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo per un indice di sovraffollamento intorno al duecento per cento. E’ uno dei massimi picchi dell’ondata del coronavirus che si sta abbattendo con particolare virulenza, in termini di contagi, ed è da qualche tempo significativa anche per i ricoveri. Se aumentano i casi, aumentano, conseguentemente, i ricoveri. In reparto gestire l’urgenza è diventato difficilissimo. Qualcuno, sconsolato, mormora: “Ci sentiamo di nuovo abbandonati”.

“Abbiamo tre anziani gravissimi, ognuno con tre dosi, in codice rosso – dice la primaria, la dottoressa Tiziana Maniscalchi -. Abbiamo casi molto gravi. Il Covid è una influenza, come si dice? Direi che, piuttosto, è una influenza che uccide, almeno i più fragili. Ed è una cosa che non si può accettare. Nessuno può accettare la morte di anziani e persone fragili, come se fosse insignificante. Siamo pieni fino all’inverosimile!”.

La foto di cronaca mostra qualche ambulanza in attesa. Saranno tre o quattro. Pazienti che aspettnao assistenza e che sostano ancora sui mezzi di soccorso perché la corsia è al limite e si dà precedenza, correttamente, ai codici rossi. Proprio sui contagi arriva l’ulteriore allarme del presidente di Federfarma, il dottore Roberto Tobia.

I tamponi in farmacia, a Palermo, sono raddoppiati. “Ma – avverte Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, nonché presidente dei farmacisti europei del Pgeu – rileviamo che sono molti di più, circa il triplo, coloro che scelgono i tamponi fai da te. Temiamo che costoro, non avendo la preparazione necessaria, non siano in grado di eseguire e interpretare correttamente il test fatto a casa, ritenendosi falsamente negativi o, peggio, che, risultando positivi, omettano di autodenunciarsi. Dunque – dice Tobia – tra falsi negativi e positivi non dichiarati, c’è la concreta possibilità che il dato ufficiale dei contagi sia di gran lunga inferiore alla realtà”. (Roberto Puglisi)

Covid, ambulanze in attesa al ‘Cervello’

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