29 Marzo 2013, 19:53
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PALERMO – Nella ‘Stalingrado’ dell’ Idv, a Palermo, dove nel consiglio comunale ci sono 29 consiglieri dipietristi su 50 (erano 30, ma Giorgio Calì è passato al gruppo Misto): il doppio di quelli eletti nella Napoli di Luigi De Magistris (14), c’é smarrimento e molta attesa per le sorti del partito.
Il loro leader, il sindaco Leoluca Orlando, sta lavorando a una nuova ‘Cosa’: La Rete 2018. L’idea di Orlando e dei suoi si ispirerà al movimento europeo dell’Eldr, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, e sono in molti a sperare che il professore prenda in mano il progetto politico, che nascerà dalle ‘ceneri’ di Idv. “Chi si è candidato con Idv – dice il consigliere Francesco Bertolino – ha creduto nel progetto Orlando, perché riconosce in lui la figura di un leader. Serve un soggetto politico alternativo al Pd”. Il coordinatore cittadino Fausto Tortà è convinto che “tutti i consiglieri sono al fianco di Orlando”.
Non mancano i malpancisti nei confronti della strategia di Orlando e neanche chi pronostica una spaccatura del partito di Di Pietro nella riunione in programma il 6 aprile, a Roma. Ma l’ex deputato Ignazio Messina, difende la prospettiva del partito: “Forse stiamo su Scherzi a Parte: Idv non è morta, siamo più vivi ed energici di prima”. Alcuni temono che in realtà il nuovo soggetto politico non sia altro che una fotocopia della Rivoluzione civile di Antonio Ingroia, bocciata sonoramente alle elezioni politiche. “Per me é stato fallimentare – sostiene il consigliere Idv Paolo Caracausi – se l’idea è riproporre qualcosa di simile, io non ci sto. Continuerò a far parte di Idv, fino a quando esisterà”. “Se sarà sciolto il partito valuterò l’opportunità di aderire oppure no”, assicura. (fonte Ansa)
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29 Marzo 2013, 19:53