24 Febbraio 2015, 16:26
2 min di lettura
CATANIA – Racket delle estorsioni, appalti pubblici, pizzo, usura e tante altre attività illecite che alimentano il fenomeno mafioso. Chi nutre la mafia è stato il tema dibattuto, stamattina, al liceo scientifico Principe Umberto di Catania, nel corso del primo dei due incontri organizzati dall’Associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta, in collaborazione con PiazzaGrande Adv, per discutere con gli studenti di legalità e di antimafia, focalizzati su un argomento ampio e sempre attuale, in Italia, in Sicilia, a Catania.
Prosegue, dunque, l’attività dedicata alle scuole che l’associazione Alfredo Agosta, rappresentata al tavolo dei relatori dal presidente Fausto Sanfilippo e da Giuseppe Agosta, figlio del maresciallo dei carabinieri ucciso dalla mafia. A illustrare nel dettaglio le attività che permettono a Cosa Nostra di ottenere denaro è stato il Sostituto Procuratore della Repubblica e componente della giunta nazionale dell’Associazione nazionale magistrati, Angelo Busacca, che ha illustrato agli studenti del quarto anno quali mezzi metta in campo la criminalità organizzata per alimentare economicamente la propria attività.
“L’Anm è da sempre accanto alle scuole – ha spiegato. Questi incontri sono molto utili – ha aggiunto – per risvegliare le coscienza dei giovani e portare davanti ai loro occhi le testimonianze reali, che servono a fare comprendere nel profondo il principio della legalità. I ragazzi – ha continuato – sono più interessati di quello che si pensa”.
Partendo dal concetto stesso di mafia, fenomeno codificato recentemente almeno a livello linguistico, Busacca ha spiegato alla platea le azioni che portano denaro nelle casse di Cosa Nostra: dall’estorsione eclatante a quella commessa dal parcheggiatore abusivo, dall’usura, agli appalti, passando per lo spaccio di droga. E ha parlato del ruolo fondamentale della scuola, delle associazioni e del sistema giustizia che, grazie anche al sacrificio e allo spirito di servizio di chi vi lavora, rappresentano baluardi in difesa della legalità.
Tre i consigli principali che Busacca ha consegnato alla platea: informarsi, ragionare con la propria testa e avere il coraggio di fare le cose che si ritengono giuste, anche se il gruppo fa altro.
Parole che hanno colto nel segno un pubblico molto attento ed estremamente preparato. Proprio nel liceo scientifico di via Chisari, infatti, su input della preside Maria Raciti, è stato avviato un percorso che mira alla legalità e alla conoscenza del territorio. “Abbiamo accolto con favore l’iniziativa – ha affermato la preside, riferendosi alla due giorni di incontri sulla legalità – anche perché, nell’ambito dei nostri percorsi alla legalità, noi abbiamo inserito nelle nostre linee di indirizzo la conoscenza del territorio, e nominato una referente per la Legalità, la professoressa Maria Orsola Maugeri”.
Pubblicato il
24 Febbraio 2015, 16:26