Chi ha paura di Claudio Fava |Tra liste civetta e gufi

di

23 Settembre 2017, 11:57

2 min di lettura

CATANIA – C’è vita a sinistra: le mosse della lista Fava e le operazioni di difesa dei dem. Complici i sondaggi, resi noti dal candidato Claudio Fava, sulla rive gauche si respira un clima di ottimismo. Se la coalizione riunita attorno al vice presidente della Commissione Nazionale Antimafia si prepara a confezionare una lista competitiva, i “rivoluzionari gentili” di Micari sono pronti a parare il colpo e danno vita a una compagine che potrebbe impensierire i “compagni”: “Sinistra Siciliana”. C’è chi è pronto a giurare che si tratti di una lista civetta finalizzata ad attrarre il voto di qualche elettore distratto (complice il rimando al simbolo di Sinistra Italiana), chi dice che le firme alla fine non arriveranno e che il simbolo non sarà presente sulla schede e chi invece assicura si tratti di un gruppo di volenterosi che non vogliono spezzare il campo largo. “Un’invenzione di Orlando”, sussurra qualcuno. “Persone vicine a Cracolici”, dice qualcun altro.

E c’è qualcun altro ancora pronto a giurare che in provincia di Catania ci siano pezzi di società civile pronti a fare la lista. Chissà. Il gruppo di Fava nel frattempo lavora di buona lena alla formazione della lista “I cento passi”. Qualche candidato esce allo scoperto sui social, ma si attende il passaggio regionale per confermare i nomi venuti fuori dal tavolo catanese sui quali rimane il più assoluto riserbo. Eppure qualche nome continua a circolare: Danilo Festa, consigliere comunale di Motta Anastasia e dirigente del movimento politico che fa capo a Pippo Civati, Alessio Grancagnolo (lo studente di Giurisprudenza reso celebre dal confronto con la Ministra Boschi Alessio), Luca Barbato, Giuseppe Piana (consigliere di Belpasso), l’ex consigliere comunale di Paternò Giancarlo Ciatto, l’ex sindaco di Palagonia Valerio Marletta, l’ex presidente del consiglio comunale palagonese Salvo Grasso e Vittorio Bertone. Il capolista sarà di certo il candidato alla presidenza Claudio Fava. A quanto pare qualche piccolo problema ha riguardato le “quote rose”. Pochi i nomi circolati finora, il più delle volte smentiti con la sola eccezione di Matilde Riccioli di Articolo 1. Adele Palazzo non dovrebbe essere della partita come potevano fare ipotizzare le sue recentissime dimissioni dai ruoli ricoperti nel Pd a livello locale e regionale.

Articoli Correlati

Lo stesso dovrebbe valere per la consigliera comunale di Acireale, Mariella Bonanno. In attesa che si sciolga il nodo delle candidature si registra l’assenza del gruppo legato al Pci, capitanato a Catania da Luca Cangemi, e di alcuni malumori espressi da qualche compagno della base per la presenza “egemonica” di Articolo 1.  Al netto dei dibattiti accesi sui social e nelle assemblee, una composizione della lista che dia spazio a persone impegnate nelle lotte sui territori e rappresentative dei conflitti potrebbero in parte spegnere le polemiche in seno ai “malmostosi” (definizione dello stesso Fava che ha declinato in termini aulici i celebri “gufi”). Insomma, meno manuale Cencelli e più buon senso potrebbero dare maggiori chance alla lista per superare lo scoglio dello sbarramento.

 

Pubblicato il

23 Settembre 2017, 11:57

Condividi sui social