Chi va con il carro? Festino e Covid, la 'guerra dei medici'

Chi va con il carro? Festino e Covid, la ‘guerra dei medici’

Chi andrà e chi ha risposto: no, grazie. Ecco perché.

C’è chi andrà e chi ha fatto sapere che – no, grazie, ma no – non andrà. Sensibilità diverse che corrispondono, grossomodo, ai due modi di vivere la pandemia: quello di chi scruta i contagi e i ricoveri e si preoccupa, per l’impetuoso aumento dei numeri; quello di chi scruta gli stessi contagi e gli stessi ricoveri e, magari, pensa: si fa quel che si deve, accada quel che può. Opzioni generalmente inconciliabili.

Ecco perché alcuni medici palermitani hanno risposto, a domanda, che loro non andranno dietro il carro della Santuzza, all’apice del Festino, mentre altri, invece, sì. E’ uno dei momenti in programma, quello della processione del personale sanitario che sta sfidando la pandemia, come simbolo del tempo travagliato che stiamo vivendo. Ma non tutti sono d’accordo e qualcuno sta rispondendo picche agli inviti del comitato organizzatore.

In quel corteo, per esempio, non ci sarà il commissario per l’emergenza Covid, il dottore Renato Costa, che ha inviato una nota, consigliando moderazione e ricevendo la risposta fiduciosa del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Non ci sono dichiarazioni dalla struttura commissariale e nemmeno prese di posizione a titolo personale. Tuttavia, come si potrebbe partecipare all’evento di cui si è ravvisato il pericolo? Come non dovrebbe esserci la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primaria del pronto soccorso Covid del ‘Cervello’. Anche lei ha espresso forti riserve sul Festino del liberi tutti.

“L’idea – spiega il professore Maurizio Carta che sta mettendo a punto il delicato meccanismo del Festino – è quella di avere i medici in processione come segno di gratitudine e di speranza e come evento fortemente simbolico. Tutto qui. Ci sarà il presidente dell’Ordine, il dottore Toti Amato, con alcuni specializzandi del Policlinico, i giovani che sono stati buttati nella mischia e se la sono cavata egregiamente”.

L’ultimo bollettino descrive l’andamento del Covid. E’ una situazione in divenire che conferma la forte circolazione del virus e che può essere valutata con sguardi e sfumature perfino contrapposti. Ma, se nemmeno i medici sembrano in sintonia, sarà più arduo che lo siano tutti gli altri. (Roberto Puglisi)


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