16 Dicembre 2020, 17:23
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L’appetito vien mangiando. Gianfranco Miccichè e Saverio Romano, dopo un anno e mezzo di totale silenzio, sono ritornati a parlarsi. Galeotto fu un pranzo all’Ars che sembrerebbe avere titillato gli appetiti politici dei due pezzi da novanta del centrodestra siciliano. Portata principale del banchetto, neanche a dirlo: la voglia comune di rafforzare il centro moderato. Ma andiamo con ordine.
Romano e Miccichè, cronache alla mano, non si sono mai amati particolarmente. Eppure hanno molte cose in comune. Una su tutte un rapporto diretto con Silvio Berlusconi. “Romano è uno dei pochi siciliani a non necessitare della mediazione di Miccichè per parlare con il presidente e altri big azzurri”, si vocifera tra i corridoi palermitani. Ma c’è dell’altro.
Il coordinatore azzurro, storico riferimento dei berluscones siciliani, e l’ex Ministro del governo del Cavaliere non hanno mai nascosto i rispettivi mal di pancia per la Lega e Salvini al di là delle ricomposizioni inevitabili a livello politico. “Non moriremo leghisti”, tuonò Saverio Romano qualche tempo fa. Che non sia la volta buona per mettere in piedi un cantiere dei moderati in grado di attrarre vari pezzi centro e riconquistare l’egemonia perduta nel centrodestra?
Di appello in appello, l’idea di rafforzare l’area moderata in Sicilia è da mesi accarezzata da un numero sempre più nutrito di big e formazioni politiche. Il resto lo fa il pallottoliere. E le percentuali siciliane spesso e volentieri raccontano un’altra geografia politica. La discussione sulla balena bianca 2.0 sembra interessare più di un renziano come dimostrerebbe la presenza di Nicola D’Agostino alle ultime battute del pranzo di rappacificazione. I vari tasselli del puzzle non si completeranno prima delle prossime elezioni regionali. Al centro al momento il cantiere è aperto e a breve potrebbero maturare novità (circolano carte da giorni).
Nel frattempo però i due nemici-amici, i cui rapporti si erano interrotti dopo la campagna elettorale delle Europee che aveva visto Miccicihé impegnarsi per Giuseppe Milazzo con Romano finito dietro per poco, sembrano lanciare un segnale all’attuale presidente della Regione: il peso che hanno i suoi alleati. E sullo sfondo resta anche l’appuntamento elettorale di Palermo con Romano tra i possibili candidati.
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16 Dicembre 2020, 17:23