CATANIA – Le processioni religiose potrebbero riprendere in Sicilia già dalla prossima ricorrenza della domenica delle Palme. Una decisione che potrebbe diventare effettiva qualora non venisse prorogato lo stato di emergenza deciso a seguito della pandemia da Covid. I vescovi siciliani hanno discusso anche di questo durante sessione primaverile del Cesi, nel corso della quale monsignor Antonino Raspanti è stato chiamato a succedere Salvatore Gristina alla presidenza.
Una eventuale ripresa, che permetterebbe in particolare di riportare su strada le celebrazioni della settimana santa, da vivere tuttavia nel contenimento: “Quale gesto concreto di compassione col popolo ucraino, i Vescovi invitano tutti ad evitare i fuochi o le cosiddette “bombe pirotecniche” per le prossime feste pasquali”, si legge nel documento rilasciato a margine dei lavori.
“Non si possono sparare i fuochi d’artificio – si legge ancora – mentre uomini e donne, anziani e, specialmente, bambini sono atterriti dal suono delle sirene e uccisi dalle bombe belliche. In segno concreto di solidarietà – l’indicazione – si invita a convertire il corrispettivo dei fuochi pirotecnici in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre Diocesi e nelle nostre Città”.
