Chiesti rinvii a giudizio per la condotta sottomarina

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07 Dicembre 2010, 11:43

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La Procura di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex amministratore delegato della Raffineria di Gela e di tre funzionari delle ditte Saipem Spa e Cns, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Capitaneria di Porto sulla condotta sottomarina realizzata per il trasferimento di greggio dal campo boe ai serbatoi della Raffineria. L’accusa contestata ai quattro dirigenti è di false attestazioni in concorso per indurre pubblici ufficiali al collaudo e al rilascio di autorizzazioni in assenza di presupposti, nonché di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo. La conduttura sottomarina, lunga 3,4 chilometri, in base al progetto approvato doveva essere completamente interrata per 1-2 metri sotto il fondo marino. La Guardia Costiera di Gela avrebbe invece accertato, anche attraverso immersioni subacquee, che la linea sottomarina era invece interrata solo per piccoli tratti e mai alle quote previste, in contrasto con la documentazione tecnica prodotta dalla Raffineria e dalle ditte che avevano eseguito i lavori. Secondo l’accusa, i dirigenti avrebbero dunque attestato falsamente il rispetto delle previsioni progettuali indicate nella concessione demaniale rilasciata dalla Regione e dal provvedimento di Valutazione di impatto ambientale del ministero dell’Ambiente. Nell’ambito delle indagini, coordinate dal procuratore Lucia Lotti e dal Pm Serafina Canatà, sono state anche perquisite le sedi delle tre società con il sequestro degli atti relativi alla realizzazione della condotta sottomarina.

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07 Dicembre 2010, 11:43

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