24 Marzo 2018, 10:32
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RIPOSTO. Un grosso carico di droga disperso a mare. Farebbero parte di questa partita i 130 chili di marijuana sequestrati nei giorni scorsi dai carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Giarre. Da giorni lungo la costa ionica sarebbe in corso una vera e propria caccia allo stupefacente, trascinato a riva dalle correnti. I militari dell’Arma sono riusciti ad individuare e recuperare, grazie al contributo di alcune fonti investigative, 90 chili di marijuana nell’abitazione di Cateno Mancuso, 37enne ripostese, e 40 in casa di una 66enne incensurata di Riposto. Entrambi sono finiti in manette. Ma nei giorni scorsi un altro sostanzioso quantitativo di droga, pari a 43 chili, è stato recuperato in due distinti interventi sul lungomare ripostese dai finanzieri della Compagnia di Riposto. Un primo pacco contenente 21 chili di marijuana è stato avvistato in prossimità degli scogli di Torre Archirafi. Alle operazioni di ricerca si è poi aggiunto anche un elicottero delle Fiamme Gialle che ha sorvolato a lungo la costa ionica, individuando tra Praiola e Riposto un altro involucro contenente ulteriori 22 chili della stessa sostanza. E sempre nei giorni scorsi anche la Polizia avrebbe rinvenuto parte di quel carico, alcune decine di chili della stessa partita di marijuana, all’interno di un grosso borsone in un altro tratto costiero.
Intanto restano ignote le circostanze che hanno portato alla perdita del carico di droga. I trafficanti potrebbero essere stati costretti ad abbandonare lo stupefacente in balia delle onde per paura di essere arrestati dalle forze dell’ordine oppure la droga potrebbe essere finita in mare a causa delle forti mareggiate. Tanti ancora i punti interrogativi a cui rispondere. A partire dalla quantità complessiva di marijuana, probabilmente proveniente dall’Albania. Se così fosse oltre alla droga potrebbero esserci anche armi. Come è noto, infatti, le grosse partite di stupefacente sono spesso accompagnate da armi, solitamente kalashnikov e pistole, regali per gli ingenti acquisti. Al momento naturalmente si tratta solo di ipotesi. E poi ancora resta da chiarire a chi fosse destinata. Sull’episodio indaga la Procura di Catania.
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24 Marzo 2018, 10:32