03 Marzo 2017, 20:45
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SANT’ALFIO. Un paese intero alle pendici dell’Etna si è mobilitato per scongiurare la chiusura dell’unico istituto bancario, il Credito Siciliano. La storica filiale di Sant’Alfio, la numero 3, aperta nel lontano ’59 nella centralissima piazza cittadina, chiuderà i battenti il prossimo 17 marzo. Ma i santalfiesi non ci stanno ed hanno raccolto circa 700 firme, consegnate al sindaco Giuseppe Nicotra, per chiedere agli amministratori della banca di fare un passo indietro. Dal 20 marzo i cittadini saranno costretti a raggiungere Giarre, un disagio insormontabile per gli anziani, che hanno già deciso di spostare i propri conti correnti alle Poste italiane.
“Ci è arrivata questa bruttissima notizia – spiega il primo cittadino – perché per noi il Credito Siciliano, che poi è la vecchia Banca Popolare Veneta, rappresenta un’istituzione storica. I cittadini si stanno mobilitando perché questo creerà notevoli disagi a tutta la popolazione. E’ l’unico sportello bancario presente sul territorio”. Nicotra non nasconde che sarà difficile un cambio di direzione. “Ho avuto qualche approccio con i vertici dell’istituto – prosegue il sindaco – E devo dire che non ho avuto risposte confortanti. Mi è stato detto che si tratta di un piano industriale a livello nazionale e quindi difficilmente si può tornare indietro. Noi lotteremo con l’aiuto di tutti i cittadini”.
Un documento, intanto, è stato approvato anche dal Consiglio comunale di Sant’Alfio per incaricare il primo cittadino di mettere in atto ogni strumento in suo potere per scongiurare questa chiusura. Per i cittadini la chiusura comporterà un danno anche per l’economia locale, soprattutto turistica. “I correntisti stanno vivendo questa chiusura come un tradimento – dice ancora Nicotra – Quindi se dovranno comunque spostarsi a Giarre, potrebbero scegliere di cambiare banca. Noi abbiamo offerto all’istituto anche un abbattimento del canone di locazione, più di questo non possiamo fare. Se decideranno comunque di andare via, ci muoveremo affinché un’altra banca venga a Sant’Alfio”.
I cittadini minacciano anche azioni eclatanti se le loro richieste non dovessero essere accolte. “Per noi sarà un disagio enorme, soprattutto per le persone anziane – ribadisce Grazia Leotta – Per noi è un punto di riferimento come la chiesa e le Poste. Andare a Giarre per noi è un disagio, a livello di tempo e di spese. Abbiamo avuto la fortuna, tra l’altro, di trovare persone in gamba, che ci aiutano, ci danno una mano a capire le cose. Per noi rappresentano una piccola famiglia. Se chiuderà questa filiale – conclude – molti di noi cambieranno banca. Io sarò la prima a farlo”.
“Questa banca, oltre ad avere un’importanza storica per la nostra comunità – aggiunge il presidente del Consiglio comunale Renato Finocchiaro – con i suoi quasi 60 anni di attività, è per Sant’Alfio uno dei servizi fondamentali che, a partire dal prossimo 17 marzo, vedrà depauperato ciò a discapito soprattutto dei pensionati, degli imprenditori e delle famiglie che, ormai tra qualche giorno, dovranno recarsi per qualsiasi operazione bancaria, nel Comune di Giarre e considerati gli esigui collegamenti pubblici risulterà un vero dramma. Con tale delibera mi auspico che Sua Eccellenza il Prefetto, l’AD o il Presidente del Credito, possano riuscire a venir incontro alle esigenze del nostro Comune e dei cittadini Santalfiesi, modificando il piano di razionalizzazione aziendale anche con un’apertura a giorni alterni dello sportello”.
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03 Marzo 2017, 20:45