28 Luglio 2019, 12:26
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Il governo Musumeci accelera sulle bonifiche delle 511 discariche dismesse in Sicilia. Potranno, infatti, essere chiusi immediatamente, in via amministrativa, i siti sparsi in tutto il territorio dell’Isola. Un passaggio fondamentale che risolve i vari dubbi giuridici che avevano bloccato decine di operazioni di risanamento. È quanto prevede una delibera – approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon – che di fatto garantisce una forte accelerata al maxi Piano di bonifiche del governo siciliano.
I problemi erano nati perché molte discariche dismesse erano state realizzate quando la normativa era più permissiva e la procedura di chiusura non era stata ancora disciplinata. Le regole sono state introdotte nel 2003, quando la nuova legge ha stabilito che spetta al Comune chiudere l’iter con un provvedimento che segna il passaggio dalla gestione operativa a post-operativa. Per molte vecchie discariche, però, questo dato è assente e la mancanza di una data certa ha causato gravi ritardi. Ecco perché il governo Musumeci è intervenuto in via amministrativa.
“Accadeva di perdersi in lungaggini e dubbi interpretativi – spiega l’assessore Pierobon – che di fatto bloccavano l’iter per la messa in sicurezza dei territori. Con questa delibera introduciamo un criterio chiaro che sbloccherà numerosi procedimenti”.
Il governo siciliano si è mosso sulla scia di quanto fatto anche da altre Regioni come l’Emilia Romagna, che ha stabilito che l’avvio della gestione post-operativa decorra dalla data di conclusione dei conferimenti o dal termine degli interventi di copertura definitiva.
Dunque, anche in Sicilia, il Comune territorialmente competente attesterà che i conferimenti sono cessati prima dell’entrata in vigore della legge del 2003 e, dove non disponibile il dato, si potrà fare riferimento al termine degli interventi di copertura definitiva individuati. Una volta chiusa la discarica in via amministrativa, si potrà procederà alle indagini e alle verifiche per accertare lo stato di contaminazione e infine avviare gli interventi di bonifica.
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28 Luglio 2019, 12:26