07 Gennaio 2021, 18:32
3 min di lettura
PALERMO– Gli esperti hanno discusso sul modo migliore per affrontare la tempesta del Covid in Sicilia. L’ufficialità delle proposte sarà formalizzata nelle prossime ore, probabilmente domani. Intanto, trapelano le idee che il Comitato Tecnico Scientifico ha messo nero su bianco, prima di presentarle alla politica che dovrà decidere cosa fare.
C’è, dunque, una proposta complessiva, oggetto di un’ampia discussione, che, tra scuole ‘chiuse’ e vaccini per gli insegnanti, punta a mettere in sicurezza la Regione sferzata dalla terza ondata dopo il ‘via libera’ delle vacanze di Natale, prima delle restrizioni del governo nazionale. Nel dettaglio ecco cosa si raccomanda, a prescindere dalla colorazione che avrà assegnata la Sicilia: la didattica a distanza per le scuole secondarie di primo e secondo grado fino al 31 gennaio, per la scuola primaria si vorrebbe prevedere l’astensione dalle lezioni in presenza e il ricorso a modalità alternative, ma su disposizione del sindaco d’accordo con l’Asp, fino al 18 gennaio. La scuola dell’infanzia sarà in presenza.
Il Cts, oltretutto, ritiene che nemmeno la colorazione arancione sia in grado di proteggere l’Isola. Per questo l’idea sarebbe quella di instaurare almeno per tre settimane le misure della zona rossa, con qualche modulazione. Per poi rivalutare tutto alla scadenza, continuando a monitorare l’andamento della curva. Ma si prevedono scenari ‘in subordine’, per dare modo al governo di organizzarsi non su un unico e tassativo parere. Suggerimenti netti, che la politica deciderà se e come rendere operativi, che nascono dalla preoccupazione per i numeri che si sommano nei bollettini. Ecco quello di oggi.
Poi, tornando tra i banchi, si sottolinea l’urgenza di includere nel calendario vaccinale il personale scolastico, partendo dagli insegnanti di sostegno. Il problema della scuola – su questo ragionano gli esperti – non sono gli istituti in sé, ma tutto quello che c’è intorno, a cominciare dalla mobilità.
Sulle valutazioni pesa anche la situazione degli ospedali che continua a essere critica, a cominciare dai pronto soccorso, come abbiamo raccontato. In quel documento si riconosce che le strutture sanitarie sono sotto pressione, con un tasso di occupazione dei posti letto ordinari Covid di oltre il 50 per cento e del 39 per cento in terapia intensiva.
Intanto, il sindaco Leoluca Orlando, al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha stabilito, con una ordinanza, la chiusura temporanea dei plessi scolastici di ogni ordine e grado, “da intendersi incluse le scuole dell’infanzia e gli asili nido, per i giorni 8 e 9 gennaio 2021 compreso, nelle more che vengano emanati i provvedimenti del Governo nazionale e di quello regionale”. Il provvedimento potrà essere prorogato in caso del perdurare della situazione emergenziale e, nel caso di emanazione di eventuali provvedimenti sovraordinati, riservandosi di adeguarsi agli stessi. “È necessario – dichiara Orlando – adottare ogni utile provvedimento che serva a limitare le esigenze di spostamento e il rischio di assembramenti e in qualità di sindaco ho appena firmato quello che mi è, allo stato, possibile adottare.Restiamo in attesa che dai governi nazionale e regionale arrivino indicazioni chiare e univoche su come affrontare questa nuova ondata. Una nuova ondata che è la conseguenza di comportamenti purtroppo spesso superficiali delle scorse settimane; comportamenti che è necessario evitare e, ove possibile, prevenire e contrastare perché al più presto possa finire questo incubo che ha provocato troppi lutti, troppe sofferenze”.
Stasera c’è in calendario una giunta da cui potrebbe arrivare qualche indicazione. Domani il governo nazionale dovrebbe valutare i dati ed esprimersi sulla ‘colorazione delle regioni’. E’ perciò verosimile, dopo un confronto tra Palazzo d’Orleans e Palazzo Chigi, che si attenda ancora qualche ora prima del varo delle misure, quali che siano.
Pubblicato il
07 Gennaio 2021, 18:32