08 Giugno 2012, 17:34
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“Gravi illeciti disciplinari e ripetute violazioni che hanno comportato danno all’erario”. Per questi motivi tre dirigenti del consorzio Asi di Agrigento, Antonino Casesa (ex direttore generale), Salvatore Callari (dirigente responsabile dell’area tecnica) e Rosario Gibilaro (dirigente responsabile dell’unità contabile) sono stati sospesi dal servizio. La decisione è stata presa dal commissario straordinario dell’ente, Alfonso Cicero, prossimo presidente del nascente Istituto regionale per le attività produttive.
E le accuse nei confronti dei dirigenti, in alcuni casi, sono molto gravi. “Casesa – fa sapere Cicero – non ha adottato gli atti di sua competenza contro diverse aziende colluse ed in odore di mafia insediate nell’area industriale della provincia di Agrigento, come previsto dalle leggi e dal protocollo di legalità sottoscritto il 24 giugno 2010 alla prefettura di Agrigento, dall’assessore regionale attività produttive Marco Venturi, dalla precedente gestione commissariale dell’Asi e da Confindustria”.
E adesso i dirigenti rischiano grosso. Anche la perdita del posto. “La sospensione dei citati dirigenti, per un periodo di 30 giorni – prosegue Cicero in una nota – prevede anche l’inizio del procedimento disciplinare che potrà concludersi con il licenziamento secondo le procedure previste”.
Insomma, pugno duro da parte del commissario. Che si sarebbe trovato di fronte a una situazione davvero scottante, dai tanti punti oscuri. “Le gravissime responsabilità del disastro Asi Agrigento, sommerso dai debiti, segnato da violazioni di legge e possibili compiacenze con la criminalità organizzata, – aggiunge infatti Cicero – sono addebitabili sia agli ex vertici consortili che a tutta la dirigenza del Consorzio la quale, in diverse e numerose fattispecie, si ritiene abbia esercitato in modo illegittimo ed illecito le proprie funzioni pubbliche. Questa gestione commissariale – conclude Cicero – continuerà sempre con determinazione la sua inderogabile azione di legalità, di contrasto al fenomeno mafioso ed affaristico, nell’interesse del bene collettivo, dello sviluppo e dell’economia sana del territorio, tenendo sempre stretti i rapporti con le istituzioni e le parti sociali”.
“Condivido appieno – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi – il provvedimento adottato dal commissario straordinario del consorzio Asi di Agrigento nei confronti di tre dipendenti che non avrebbero svolto fino in fondo il loro dovere. La legalita’ e la trasparenza troppo spesso sono rimasti fuori dall’Asi di Agrigento, nonostante la stipula di un protocollo con la prefettura”
“Il consorzio agrigentino – prosegue Venturi – si è caratterizzato per una gestione disastrosa, con un bilancio gravato dai debiti; troppo spesso, inoltre, le connivenze con la criminalità organizzata sono venute fuori con grande evidenza. Connivenze e favoritismi nei confronti di imprese vicine alla criminalita’ organizzata, ignorate soltanto da chi in quel contesto doveva prendere decisioni e non lo ha fatto. Cicero fin dal suo insediamento, nonostante le immancabili e insistenti minacce e ha avviato, di concerto con le forze dell’ordine, la magistratura e la Prefettura, un’azione di pulizia fatta di denunce, sospensioni e ritiro di concessioni, che non poteva piu’ essere ignorata ne’ rinviata. Di fronte a fatti gravi come questi, non bisogna arretrare di un solo passo e occorre stare al fianco di amministratori integerrimi che, con grande sacrificio, hanno il coraggio di smantellare sistemi di potere loschi e oscuri”.
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08 Giugno 2012, 17:34