Cig in deroga, pratiche a rilento | Scontro Regione-sindacati

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29 Aprile 2020, 12:31

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PALERMO – In Sicilia le pratiche per la Cig in deroga vanno a rilento, 150 mila lavoratori aspettano ancora di ricevere gli assegni, con la Regione che fa fatica a trasmettere i decreti all’Inps per i pagamenti. E così dal 4 maggio almeno il 50% del personale impegnato nelle pratiche per la cassa integrazione in deroga dovrà tornare in ufficio, “con opportune rotazioni”. Si potrà lavorare anche in straordinario e chi vuole anche il sabato e la domenica. Lo ha disposto il dirigente del Dipartimento lavoro, Giovanni Vindigni, con un provvedimento trasmesso ieri ai sindacati e all’assessore regionale Antonio Scavone. Ma i sindacati della Funzione pubblica insorgono: “Non è responsabilità dei dipendenti, piuttosto dei sistemi lenti della Regione”, attaccano.

La decisione, si legge nell’atto amministrativo, è stata presa per “pervenire a una celere definizione della Cigd”. Il personale che rientrerà in ufficio “sarà dotato di Dpi” e “saranno previste misure anti contagio”. Via libera anche agli straordinari, e, si legge sempre nel provvedimento del dirigente, i dipendenti potranno lavorare “volontariamente anche nei giorni di sabato e domenica”.

Dura la reazione dei sindacati alle parole del dirigente. “La responsabilità dei ritardi nella gestione delle pratiche per la Cassa integrazione in deroga – dicono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas-Codir, Sadirs e Ugl – non può in alcun modo essere attribuita ai dipendenti della Regione. Né alla modalità di lavoro agile, che in questo momento di emergenza sanitaria è stata caldamente raccomandata anche dal ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone. Non accetteremo che si metta a rischio la salute dei lavoratori, quindi dalla Regione ci aspettiamo meno annunci e più confronto con le organizzazioni sindacali”.

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“Il problema non è lo smartworking, perché i dipendenti sono ugualmente e pienamente operativi, il problema semmai è da attribuire ai sistemi informatici della Regione che non sono affatto al passo con i tempi – proseguono i sindacalisti. – Il confronto con l’amministrazione che si è aperto oggi è terminato davvero troppo velocemente, perché il dirigente aveva altri impegni. Noi, da parte nostra, ribadiamo la nostra massima disponibilità a dialogare, anche ad oltranza, perché non accetteremo di trovarci davanti a fatti compiuti. È necessario piuttosto trovare soluzioni immediate e condivise che diano risposte celeri ai tanti lavoratori rimasti senza un euro e che sono in attesa della lavorazione di queste pratiche”.

 

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29 Aprile 2020, 12:31

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