10 Maggio 2010, 19:10
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“La manovra finanziaria mantiene la propria filosofia innovatrice e di riforme che il governo regionale ha proposto ai deputati dell’Ars. Di fatto le impugnative del Commissario dello Stato non snaturano la valenza della nostra finanziaria”. Lo afferma il vicepresidente della Regione Siciliana con delega all’Economia, Michele Cimino, da Enna dove ha firmato in prefettura un protocollo di legalità per un maggiore controllo sull’erogazione di finanziamenti alle imprese nel rispetto delle procedure antimafia. “E’ vero che il prefetto Michele Lepri Gallerano è intervenuto su 27 articoli – continua – ma è altrettanto vero che il tema del credito d’imposta, delle Zone Franche Urbane, del microcredito, dei Confidi, della legge obiettivo a favore dei Comuni, della pianta organica del personale regionale, e tante altre norme hanno mantenuto la loro forza”. “Per quanto concerne il contenzioso – prosegue Cimino – che si aprirà con la Suprema Corte, soprattutto sulle imposizioni fiscali che la Regione voleva attivare, di fatto rappresentano un percorso sperimentale che l’amministrazione, in virtù dell’art. 36 dello Statuto e della propria autonomia finanziaria, voleva rendere applicabile in un contesto di federalismo fiscale. Ma il Commissario dello Stato ha proceduto alle impugnative perché si è attenuto alle recenti pronunce della Corte che da anni ormai cerca di svilire la forza nel nostro Statuto”. “Sul fronte di un’ ipotetica bancarotta – conclude il vicepresidente – posso assicurare chiunque, detrattori o corvi, che la Regione Siciliana non si trova assolutamente in queste condizioni. Penso, invece, che chi oggi inveisce debba avere la memoria un po’ più lunga e chiedersi: dove era negli anni passati quando contribuiva a creare l’ipotetica bancarotta?”.
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10 Maggio 2010, 19:10