Cronaca

Cimitero ancora in tilt, Orlando punta su loculi mobili e nicchie

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15 Novembre 2020, 06:15

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PALERMO – Il Covid colpisce anche… i cimiteri. E’ di nuovo allarme ai Rotoli di Palermo dove, nelle ultime due settimane, sono arrivate in media 25 salme in più del normale, mandando in tilt il già precario equilibrio del camposanto di Vergine Maria, da mesi in piena emergenza per la mancanza di loculi. Il comune di Palermo, dopo la crisi dei mesi scorsi, aveva visto il numero delle salme in deposito scendere gradualmente da 500 a 400, grazie anche ai provvedimenti adottati dal sindaco Leoluca Orlando anche in qualità di assessore ad interim, ma il maggiore tasso di mortalità delle ultime settimane ha riportato la cifra a livelli allarmanti, ossia a 474 bare in attesa.

Una saturazione dovuta certamente al maggior numero di decessi, ma anche al fallimento di una delle principali misure messe in campo da Palazzo delle Aquile: il trasporto gratuito al forno crematorio di Messina, visto che quello di Palermo è ancora rotto. Peccato che per effettuare anche un trasporto servano almeno 18 bare e che ad oggi siano appena 13, nonostante sia il “viaggio”, sia la cremazione siano a totale carico del Comune. Il risultato è che nessun trasporto è stato effettuato e che le 13 salme siano ancora in attesa.

Il Professore ha così deciso di cambiare marcia e puntare con maggiore decisione sulla realizzazione di loculi mobili fuori terra: martedì sarà presentato in Sovrintendenza un primo progetto da 300 unità, a cui seguirà un secondo da 1.100 loculi sempre ai Rotoli. Ma il vero asso nella manica del primo cittadino è la modifica al regolamento comunale che consente di abbassare il numero di anni dopo il quale è possibile liberare le nicchie: ad oggi è fissato in 30 e una prima proposta della giunta prevedeva di arrivare a 25, anche se oggi Orlando vorrebbe arrivare addirittura a 22 o a 20.

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Una considerazione che nasce dai numeri: secondo le stime di piazza Pretoria, infatti, se si portasse la scadenza a 22 anni si potrebbero liberare in totale 2.295 nicchie, passando a 20 anni addirittura 3.426, visto che nel 1998 ne sono state riempite in un solo anno ben 1.776. In realtà le previsioni potrebbero essere troppo ottimistiche: la soglia dei 30 anni è stata fissata per consentire la demineralizzazione delle salme, abbassarla significa rischiare che il processo non sia completato e quindi non poter procedere alla liberazione della nicchia. Ma secondo il Comune anche nella peggiore delle ipotesi di tratterebbe di almeno 200 posti in più che, in tempi di crisi, sono sempre meglio di niente. Le circoscrizioni hanno finalmente espresso il parere sulla modifica e adesso la parola passa a Sala delle Lapidi.

“Confidiamo molto, ovviamente sopratutto nella modifica del regolamento – ammette il sindaco – per cui auspichiamo una pronta analisi da parte della commissione e del consiglio che siamo certi supporteranno una soluzione che mira non solo a dare degna sepoltura alle salme attualmente a deposito, ma soprattutto dare un po’ di respiro per un po’ di tempo in modo che non debbano verificarsi più queste situazioni, in attesa che possa finalmente partire l’iter per il nuovo cimitero di Ciaculli”.

“La proposta di modifica di regolamento è meritevole di attenzione e ci permetterebbe in questo periodo di grande difficoltà di tamponare la grave emergenza, anzi ritengo ancora più utile ridurre ulteriormente la concessione a 20 anni – dice il presidente della Quarta commissione Gianluca Inzerillo – Sono consapevole che questa non è la soluzione, ma ci permetterebbe di fronteggiare questa grave emergenza. Ci ha confortato questa settimana l’incontro con il Capo di Gabinetto che ci ha relazionato sul lavoro svolto in questi ultimi mesi e  che finalmente approda ad una soluzione che ci permette per almeno due anni di risolvere l’emergenza cimiteriale; mi riferisco al progetto dei loculi mobili che verrebbero posizionati all’interno del cimitero dei Rotoli. Un lavoro che permetterà  al sindaco di dare una svolta positiva ad un problema che da troppi mesi va avanti. Ritengo inoltre che sia opportuno abbandonare l’idea dell’acquisto o del noleggio del forno crematorio mobile e invece di lavorare seriamente al revamping del vecchio forno, che ci permetterebbe finalmente di riprendere in un tempo relativamente breve le operazioni di cremazione”.

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15 Novembre 2020, 06:15

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