25 Febbraio 2015, 13:16
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CATANIA – Rappresenta uno dei pezzi più significativi della storia di Catania e del suo comprensorio. Una storia iniziata nel febbraio del 1895 e lunga esattamente 120 anni. Ma di cui nessuno sembra voler fare tesoro. La ferrovia Circumetnea, che all’epoca della sua realizzazione rappresentava una delle opere più innovative per il periodo, oggi è praticamente declassata a mero mezzo di trasporto – tra l’altro sostituito spesso dal trasporto su gomma – nonostante le enormi potenzialità dal punto di vista turistico. In particolare, la tratta Riposto – Bronte potrebbe essere trasformato in un servizio esclusivo per chi viene in visita da queste parti, se solo vi fosse la volontà.
Ma pare sia proprio questa a mancare. Paradosso dei paradossi, infatti, la “littorina”, come la chiamano i catanesi, non marcia proprio la domenica e i festivi. Da quindici anni. Come dire, nel caso in cui qualcuno volesse utilizzarla per girare le pendici dell’Etna e i paesi pedemontani, avvalendosi di un mezzo storico – per quel tratto, spesso viene utilizzata una locomotiva degli anni Cinquanta, la mitica FIAT Ale 56, unica al mondo e ancora in esercizio, non può farlo.
Non può ripercorrere le orme di Goethe e De Amicis, né attraversare i fianchi del vulcano più alto del mondo – e ora anche patrimonio dell’Umanità – nel versante più suggestivo a livello naturalistico, se non di settimana. Un gap che sono gli stessi operatori in servizio da tempo a segnalare, evidenziando come la scelta di non approfittare dell’esistenza di un gioiello sia in contrasto con la vocazione turistica del territorio e con politiche aziendali che dovrebbero potenziare il servizio e diversificare l’utenza.
“Sono un macchinista che da quasi 35 anni presta la propria attività lavorativa sui treni della Circumetnea – afferma Giovanni Lo Schiavo – e mi sembra giusto mettere in evidenza l’anomalia che da oltre 15 anni vede interessato il più importante mezzo di trasporto pubblico del nostro territorio, chiuso all’ esercizio, nelle giornate domenicali e festive. La Circumetnea, è risaputo da tutti gli operatori, è un Azienda a fortissima vocazione Turistica – aggiunge – soprattutto nella tratta Bronte – Riposto e viceversa.
Un gap che sembra voler colmare l’attuale gestione. Pare infatti che, tra i progetti del Direttore Generale, Alessandro Di Graziano, vi sia proprio quello di riattivare la linea turistica su un versante, quello Nord, dove la linea ferroviaria non è competitiva con l’autoservizio. “Rimane l’obiettivo di un ammodernamento della tratta – ha affermato – che ritengo abbia potenzialità per divenire l’asse di un circuito turistico-economico basato sulle eccellenze”.
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25 Febbraio 2015, 13:16