17 Aprile 2012, 19:19
1 min di lettura
“La Cisl Sicilia è pronta a difendere con le unghie e con i denti, ma anche con senso di responsabilità e puntando a sviluppare i fattori di competitività interni ed esterni al sito, il posto di lavoro dei dipendenti della raffineria di Gela”. Lo scrive il sindacato in una nota, commentando la fermata “parziale e temporanea” della raffineria, che i vertici del gruppo hanno comunicato oggi ai sindacati.
La Cisl punta il dito contro “la palude burocratica delle autorizzazioni, delle concessioni. E dell’inadeguata volontà della politica, che ha fin qui impedito all’Eni di investire nel rifacimento della diga foranea gelese, i 140 milioni che il colosso industriale sarebbe invece disposto a spendere”. Per il sindacato guidato in Sicilia da Maurizio Bernava, “il futuro del sito è legato strettamente alla competitività del territorio, oltre che del prodotto”.
In ogni caso, afferma il segretario, “siamo pronti a difendere con fermezza livelli occupazionali e ciclo produttivo. E impegnati a organizzare un argine contro lo spettro della crisi. Guardando avanti, in prospettiva”. “Siamo preoccupati – dice Emanuele Gallo, segretario della Cisl di Caltanissetta – perché è la prima volta in assoluto che si fa ricorso alla Cig negli impianti gelesi. Da due anni è in piedi un tavolo in prefettura la cui missione è favorire lo sviluppo e la competitività del sito. La Regione dovrebbe prender parte al tavolo. Il governatore Lombardo, mesi fa, s’era impegnato a consentire l’investimento dell’Eni per la diga foranea. Ma da allora, nulla”.
Pubblicato il
17 Aprile 2012, 19:19