07 Novembre 2012, 13:26
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Venerdì 9 novembre 2012 alle ore 17,00 a Palermo, presso la Sala dei 99 di Palazzo Branciforte in via Bara all’Olivella 2, l’Associazione Civita, in collaborazione con Civita Sicilia e Fondazione Sicilia, presenta il nono Rapporto dell’Associazione Civita, dal titolo CITYMORPHOSIS Politiche culturali per città che cambiano. Apriranno i lavori Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Sicilia e Albino Ruberti, Segretario Generale dell’Associazione Civita.
Curato da Marco Cammelli, Professore di Diritto amministrativo presso l’Università di Bologna e Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, e Pietro Antonio Valentino, Docente di Economia Urbana presso l’Università di Roma “La Sapienza” ed edito da Giunti Editore, il volume prende in esame il rapporto tra città e Cultura, un tema strategico per la definizione di politiche innovative per uscire dalla crisi del mondo Occidentale.
La presentazione del Rapporto a Palermo, città d’arte che si appresta a proporre la sua candidatura a Capitale europea della cultura 2019 e perno della candidatura all’iscrizione nella lista del patrimonio Unesco per il suo itinerario arabo-normanno, intende costituire un momento di riflessione e confronto sul ruolo strategico che la cultura può rivestire nello sviluppo urbano, in particolare nel caso di una città che, per propria indole, dispone di straordinarie testimonianze storiche e artistiche.
Le grandi trasformazioni seguite all’affermarsi della globalizzazione e dell’economia della conoscenza richiedono un ripensamento nel modo di concepire e guidare le città, reali centri propulsori e diffusori dello sviluppo regionale e nazionale. Una definizione delle politiche culturali, appare oggi quanto mai centrale nelle linee di governo più innovative che un’amministrazione, sia a livello centrale che comunale, voglia mettere in atto.
È quanto sostiene il Rapporto Civita – realizzato grazie al contributo di AXA Art e Fondazione di Venezia – che, attraverso il contributo di esperti e al confronto con analoghe realtà europee, raccoglie alcune riflessioni strategiche per comprendere le principali condizioni e dinamiche da porre alla base di politiche culturali di successo, capaci di produrre effetti concreti in termini di benessere, integrazione e crescita per il tessuto sociale ed economico locale.
La ricerca condotta dal Centro Studi “Gianfranco Imperatori” dell’Associazione Civita è partita da quattro possibili macro-aree di sviluppo per le politiche culturali urbane: la valorizzazione integrata del patrimonio culturale, le mostre, i festival e il sistema dell’arte contemporanea, aree che rappresentano l’elemento centrale dell’industria culturale e, di conseguenza, dell’industria creativa, che si interseca fortemente con i settori direttamente produttivi.
La Città produce Cultura, e la Cultura diviene, così, un elemento-chiave, per lo sviluppo della città perché crea identità e rendite di posizione che la proteggono dalla competitività. A livello europeo, città come Londra, Parigi ed in particolare Berlino – nuovo punto di riferimento dell’industria culturale europea – rappresentano, in termini di attività politiche, risultati raggiunti, infrastrutture ecc., un traguardo difficilmente raggiungibile nell’immediato. Per accorciare tali distanze, le nostre città dovranno mettere in atto politiche culturali efficaci che tengano conto di alcuni elementi suggeriti dal Rapporto:
– Definire sistemi di governance e relativi strumenti attuativi fortemente connessi con l’eredità politica delle città e del loro territorio. Grazie ad un adeguato piano strategico-culturale, le città (come nel caso di Bilbao, Barcellona e Lione) sono in grado di creare sinergie ed elementi di complementarietà indispensabili per il loro sviluppo.
– Pensare alle politiche culturali come parte integrante di una strategia complessiva in grado di creare reti urbane materiali e immateriali grazie ad una forte coesione interna, frutto di un lavoro congiunto tra Società e Istituzioni, pronte ad abbracciare la stessa sfida.
– Garantire una corretta definizione del rapporto Stato-Città in un’ottica di cooperazione, anche a livello territoriale.
– Migliorare il rapporto pubblico-privato, attraverso una semplificazione delle procedure amministrative e fiscali, e l’opportunità di ritorni in termini di immagine e visibilità per le imprese che intendono investire in Cultura.
Questi i temi intorno ai quali si confronteranno testimoni di importanti realtà culturali della città, studiosi e rappresentanti delle istituzioni.
Info: ingresso fino a esaurimento posti
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07 Novembre 2012, 13:26