Cronaca

Civico, focolaio e paura: cosa cambia al pronto soccorso

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12 Novembre 2020, 10:25

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PALERMOC’è un comprensibile sentimento di paura tra le corsie del pronto soccorso dell’ospedale ‘Civico’, dopo la scoperta del focolaio di Coronavirus. E’ la paura dei soldati al fronte, vissuta sottovoce, per non incrinare il coraggio tanto necessario in tempo di pandemia, ma esiste e parte da una domanda: come è stato possibile?

Focolaio al pronto soccorso

Al momento sappiamo che 14 tra medici e infermieri sono risultati positivi nel corso dei controlli effettuati regolarmente, ma si tratta di un dato che potrebbe crescere e già molto presto, con un quindicesimo caso. Sono tanti i pazienti con gravi complicazioni legate al Covid, sempre tra quaranta e cinquanta, ed è un flusso continuo. L’area d’emergenza, di fatto, non è più soltanto un punto di passaggio, ma un reparto aggiuntivo che, tra l’incastro dei posti letto e la gravità dei casi in cura, cerca di fare fronte alla seconda ondata.
“Stiamo cercando di arginare il focolaio – dice il primario del pronto soccorso Massimo Geraci – Al momento i positivi sono 14 circa il 10%. Ci sono tanti pazienti nel reparto, molti in ventilazione”.

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Perché è successo?

Il personale sanitario contagiato è asintomatico, ma tutti si sono stupiti di un così alto numero di positivi, risultato dai controlli periodici. L’idea dominante, all’interno del reparto, ma è appunto un’ipotesi sussurrata, è che il contagio sia avvenuto dentro il pronto soccorso.
Comunque, si stanno prendendo ulteriori provvedimenti oltre i protocolli già rigidissimi. Non ci saranno più turni lunghi, con medici e infermieri che spesso sono in ospedale, oltre l’orario di lavoro, per dare una mano ai colleghi. I pazienti più gravi saranno dislocati in spazi un po’ più distanti, per evitare una possibile concentrazione di virus ai massimi livelli. Insomma, ‘al buio’, si cercheranno tutti i rimedi possibili per stroncare il focolaio sul nascere.

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12 Novembre 2020, 10:25

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