22 Maggio 2015, 10:58
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CATANIA – Mafia e estorsioni. I carabinieri della compagnia di Randazzo lo scorso mese avevano depennato dalla mappa della criminalità organizzata della provincia etnea il clan Brunetto. Furono 16 le misure eseguite dai militari su disposizione di un’ordinanza emessa dal Gip di Catania. L’inchiesta condotta dal pm Jole Boscarino ha scoperchiato gli affari illeciti del gruppo dedito a estorsioni e traffico di droga. Ai vertici ci sarebbero Vincenzo Lomonaco e Carmelo Oliveri. Il secondo sarebbe inoltre l’erede designato del capomafia scomparso Paolo Brunetto.
Ieri, il Tribunale della Libertà, ha quasi in toto confermato l’ordinanza del Gip. Annullato solo due posizioni. In particolare i giudici del Riesame hanno accolto il ricorso proposto dal difensore di Antonino Tizzone, l’avvocato Domenico Mandalari del foro di Milano, che ha fornito una ricostruzione alternativa dei fatti rispetto al pm e al Gip e “accertando – scrive in una nota il legale- la carenza di gravi indizi a carico del 25enne”, accusato di associazione mafiosa, ha disposto la scarcerazione. Annullata l’ordinanza anche per Filippo Mercia, 30 anni.
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22 Maggio 2015, 10:58