Cronaca

Clan Cappello, la sfida mafiosa finita nel sangue

di

04 Aprile 2022, 20:07

1 min di lettura

CATANIA – I suoi verbali sono finiti nel processo abbreviato Centauri, quello nato dall’inchiesta scattata dopo la drammatica sparatoria dell’8 agosto 2020. La gup Maria Ivana Cardillo ha accolto la richiesta del pm Alessandro Sorrentino. Carmelo Liistro, uomo di fiducia – come lui stesso si è autodefinito – del fratello del capomafia Turi Cappello, inoltre sarà esaminato a fine mese in udienza preliminare anche per consentire il controesame alle difese.

Il pentito è un testimone oculare. Ha partecipato alla guerra. Guidava uno dei 14 scooter arrivati al viale Grimaldi per sfidare i Cursoti Milanesi. Un conflitto armato che ha lasciato Luciano D’Alessandro ed Enzo Scalia sull’asfalto. Due morti nelle file dei Cappello, che non sono mai stati vendicati grazie alla pronta azione giudiziaria della Dda etnea e dei carabinieri di Catania. Pochi giorni dopo sono scattati i fermi e poi, lo scorso aprile 2021, è stata eseguita l’operazione Centauri. Il processo si è diviso in due tronconi.

Stanno affrontando il rito abbreviato esponenti (e vicini) al clan Cappello. E quindi Massimiliano Cappello, Salvuccio Jr Lombardo, Mario Bonaventura, Sebastiano Cavallaro, Renzo Cristaudo, Gaetano Ferrara, Luciano Guzzardi, Santo Guzzardi, Rocco Ferrara, Gaetano Nobile, Giuseppe Romano, Riccardo Pedicone, Rinaldo Puglisi, Gioacchino Spampinato, Luciano Tudisco e il collaboratore di giustizia Concetto Bertucci. A maggio il pm affronterà la requisitoria e farà le richieste di condanna.

Articoli Correlati

I Cursoti Milanesi, tra cui il boss Carmelo Di Stefano pasta ca sassa, sono davanti alla Corte d’Assise di Catania. Anche il quel processo sfilerà come teste Carmelo Liistro.

Pubblicato il

04 Aprile 2022, 20:07

Condividi sui social