Clochard bruciato vivo| Giudizio immediato per l’assassino

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08 Maggio 2017, 15:42

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PALERMO – E’ stata accolta dal giudice per le indagini preliminari Gioacchino Scaduto la richiesta di giudizio immediato per Giuseppe Pecoraro, l’uomo che ha confessato di avere ucciso Marcello Cimino, bruciato vivo a marzo, mentre dormiva davanti alla mensa dei Cappuccini.

Secondo i pubblici ministeri Maria Forti e Alfredo Gagliardi, le prove della colpevolezza di Pecoraro sono evidenti al punto da poter saltare la fase dell’udienza preliminare. Il benzinaio di 45 anni, dopo essere stato arrestato, raccontò agli uomini della squadra mobile di avere agito per gelosia.

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Quella notte, come hanno accertato gli investigatori grazie al video della telecamera della videosorveglianza, Pecoraro raggiunse Cimino portando con sé un secchio con il liquido infiammabile. Glielo gettò addosso, scappando subito dopo. Per il senzatetto non ci fu nulla da fare. L’uomo – per il quale i legali hanno chiesto ed ottenuto una perizia psichiatrica – confessò nelle ore successive, ammettendo di aver dato fuoco a Cimino.

Nelle scorse settimane, la moglie e le figlie di Marcello Cimino, difese dall’avvocato Antonino Palazzotto, hanno chiesto che l’uomo non venga dimenticato . “Ci impediscono di lasciare dei fiori sul luogo in cui nostro padre è stato ucciso e sono sparite le lettere che avevamo lasciato lì – hanno detto a LiveSicilia -. Vogliamo sapere cosa ha spinto quest’uomo ad uccidere papà, ma soprattutto perché quella sera è stato lasciato da solo anche dalle persone che da sempre dormivano davanti alla mensa con lui”.

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08 Maggio 2017, 15:42

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