21 Dicembre 2018, 17:09
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PALERMO – Resta all’istituto di prima accoglienza Malaspina il sedicenne accusato dell’omicidio di Aid Abdellah, il clochard trovato morto sotto i portici di piazzale Ungheria lunedì mattina. Il fermo del minorenne individuato dagli inquirenti grazie le telecamere della zona, è infatti stato convalidato. Il giovane, che vive a Ballarò, ha confermato al gip quanto già dichiarato in precedenza, quando è stato rintracciato: “L’ho colpito per prendere i soldi che aveva, ma non volevo ammazzarlo”. Nelle tasche del senzatetto di origini francesi che tutti chiamavano “Aldo”, c’erano circa 25 euro, guadagnati realizzando ritratti per strada, nel centro città.
Una violenza scoppiata sotto l’occhio della telecamera che ha immortalato il minorenne proprio vicino al portico, in un orario compatibile con quello della morte del clochard. A rafforzare i sospetti già gravi, gli indumenti che indossava quando è stato fermato.
Fondamentale, nel corso delle indagini, la testimonianza di un altro uomo senza fissa dimora, un serbo che è stato sentito dai carabinieri 24 ore dopo l’aggressione mortale. Avrebbe aiutato notevolmente gli investigatori, perché sapeva bene chi fosse quel ragazzo che si vedeva nelle immagini.
Avrebbe agito con un altro minorenne, un dodicenne che è già stato trasferito in una comunità alloggio. Nel frattempo la città ricorda Aldo ogni giorno: lo fa sotto i portici che informalmente sono già stati dedicati a lui, lo fa portando fiori, candele e lasciando messaggi e poesie su quella saracinesca chiusa da tempo. Proprio lì, domani, Aldo tornerà.
Dopo il funerale laico che sarà celebrato alle 10 nell’ex Chiesa di San Mattia dei Crociferi, il corteo raggiungerà il luogo in cui clochard aveva deciso di vivere insieme al suo inseparabile gatto Helios. Le spese saranno sostenute dal Comune di Palermo che si occuperà anche della tumulazione al cimitero dei Rotoli.
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21 Dicembre 2018, 17:09