21 Gennaio 2015, 18:40
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PALERMO – Quelle mani bruciate rappresentano il dolore fisico e morale. A confortarlo c’è chi da anni, a Palermo, si prende cura dei più deboli, con ronde notturne volte a dare forza a chi rischia di perderla quotidianamente. E così gli infermieri volontari che assistono i senzatetto della città insieme alla onlus “Gli Angeli della Notte”, si occupano adesso anche di Vito, il clochard di 50 anni che i primi di gennaio è finito nel mirino di alcuni giovani senza scrupoli.
Una banda di malviventi ha infatti tentato di rubargli i pochi spiccioli che aveva raccolto durante l’elemosina nei pressi dei portici di piazzale Ungheria, un’area diventata ormai la sua casa, dove cartoni e coperte rappresentano tutto quello che possiede. Vito ha cercato di difendere quelle monetine, disperatamente ha tentato di sottrarsi alla violenza, ma l’aggressione nei suoi confronti ha superato ogni limite e si è ritrovato improvvisamente avvolto dalle fiamme. Chi gli ha lanciato addosso la benzina contenuta in una bottiglietta ha poi acceso un fiammifero e lasciato tracce inevitabilmente indelebili sul corpo di Vito, con ustioni di secondo grado.
Il viso sta guarendo, ma sotto i guanti e le fasciature ci sono ancora i segni di quel gesto disumano: le bruciature vengono curate in modo costante “e lui ci ricompensa con dei sorrisi dolcissimi”, dice Patrizia Oddo, la volontaria che ha incontrato Vito subito dopo l’aggressione. Il clochard si era sfogato soltanto con i due senzatetto che condividono con lui quell’area sotto i portici, ma adesso scambia qualche parola coi volontari che gli offrono anche cibo e coperte con l’obiettivo di alleviare la sofferenza fisica e quella dell’anima. Vito si trova in strada dopo aver perso tutto: il lavoro, la casa, la famiglia. E in città c’è chi vuole privare i più deboli anche di quello che permette loro di sopravvivere.
Basti pensare che negli scorsi giorni Gli Angeli della Notte hanno assistito un altro clochard a cui è stata rubata ogni cosa. Il raid notturno di un gruppo di balordi l’ha privato degli indumenti, del cibo che aveva raccolto negli utlimi giorni e di quello che aveva conservato per i suoi cani. “E’ stato superato ogni limite – dice Giuseppe Li Vigni, presidente della onlus – la vigliaccheria di questi atti ai danni di chi non può difendersi deve far riflettere. Siamo sconcertati, perché vengono prese di mira persone che vivono già nell’infelicità e se consideriamo che negli ultimi mesi gli episodi preoccupanti sono già tre, a partire da quello di Salvo, ricoperto di vernice a piazza Scaffa, per finire con quello di Vito, possiamo parlare di vera e propria emergenza sociale”.
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21 Gennaio 2015, 18:40