19 Aprile 2017, 08:30
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PALERMO – Dopo un mese e mezzo di annunci, proclami, interviste e comparsate nei principali mezzi di comunicazione per Paul Baccaglini è arrivato il momento di far calare il velo che fino ad ora ha celato il nome di chi è realmente intenzionato ad investire sul Palermo e rilevare le quote attualmente di proprietà di Maurizio Zamparini. Il patron friulano e l’ex Iena infatti lo scorso 6 marzo, nel comunicato ufficiale apparso sul sito della società rosanero, avevano stabilito nel 19 aprile il primo termine utile per presentare al pubblico di Palermo il nome della società, o più società, che entro il 30 del medesimo mese avrebbe effettuato il closing con il passaggio dell’intero pacchetto di quote societarie da quello che è stato il numero uno del club di viale del Fante per quasi 15 anni. Una formalità, almeno per come veniva presentata un mese fa in conferenza stampa la trattativa alla presenza sia di Baccaglini che di Zamparini, con l’uomo d’affari italo-americano che aveva indicato anche in una SVP (società di veicolo, ndr) il possibile interlocutore per accelerare l’operazione di closing.
In mezzo a quel primo comunicato , che nel frattempo divenne una sorta di stella cometa da seguire, si susseguirono dunque le apparizioni in pubblico di quello che, almeno nelle intenzioni della proprietà in arrivo, sarà il volto del nuovo Palermo. Baccaglini non ha lesinato infatti inviti di qualsivoglia forma con un presenzialismo degno del miglior candidato ad una tornata elettorale, peccato che in questo caso in ballo non ci fosse una poltrona politica ma il rilancio di un brand come quello rosanero da troppi anni rimasto all’ombra dei riflettori. Il contraltare di questa grande attenzione intorno ad una figura così giovane e controtendenza come quella rappresentata da Baccaglini sono stati, com’è ben noto, gli scarsi risultati in campo conseguiti dalla squadra e i dubbi sui reali equilibri decisionali all’interno della società.
Con Zamparini ancora sulla carta unico proprietario del club infatti Baccaglini, a dispetto di quanto affermato durante questo suo primo mese alla guida del Palermo, ha avuto modo solo di comprendere a quali e a quante pressioni è soggetto un presidente di serie A con il friulano, vedi l’esonero di Diego Lopez e l’arrivo di Bortoluzzi, sempre pronto a prendere le redini della situazione nel momento in cui ci fosse stato bisogno di dare un segnale forte alla piazza. L’ex Iena, che a più riprese ha indicato comunque Zamparini come membro permanente del Cda anche in futuro, si augura però a partire da oggi di mettere in chiaro le posizioni all’interno dell’organigramma del Palermo grazie ad una società alle sue spalle che entro il 30 gli lasci ‘campo libero’ da una figura ingombrante quanto quella del 75enne di Sevegliano. Il conto alla rovescia, per il momento, si è dunque concluso in attesa di novità sostanziali per una squadra che, a meno di imprevedibili ribaltoni, a breve dovrà già pensare ad organizzare il prossimo campionato di serie B.
Con il baratro della retrocessione ormai distante poche settimane la società necessita, mai quanto in questo mese d’aprile, di notizie positive per programmare una stagione fra i cadetti con una squadra già attrezzata per l’immediata risalita in A. Un futuro prossimo in cui Paul Baccaglini, o chi per lui, rilanci il nome del Palermo sia sul campo, bissando se non addirittura migliorando i risultati conseguiti nelle migliori stagioni targate Zamparini, che come esempio virtuoso a livello economico, con uno stadio e un centro sportivo di proprietà, al pari di società come Udinese o Juventus. Una speranza più che altro da parte della tifoseria rosanero che, a partire da oggi, potrebbe vedere posare la prima pietra di quella grande struttura che sarà il Palermo del futuro.
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19 Aprile 2017, 08:30