Cnsu, nessun rappresentante |dell'ateneo catanese - Live Sicilia

Cnsu, nessun rappresentante |dell’ateneo catanese

I rappresentanti di Azione Universitaria, Giovani Democratici e Libertas - Liberi e Forti fanno il punto sulla situazione universitaria a Catania. Antonio Kory, Emanuel Sammartino e Salvo D'Agati a confronto dopo le elezioni del CNSU.

L'analisi del voto
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6 min di lettura

CATANIA – Bassa affluenza alle elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. E’ questo il dato più eclatante che emerge dopo le votazioni del 21 e 22 maggio per le votazioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari a Catania. Questa notizia si accompagna ad un’altra, non meno clamorosa: l’assenza a Roma di rappresentanti catanesi ai quali non gli è scattato il seggio. Tuttavia, tra le sette liste del IV Distretto c’è chi può strappare un sorriso. Tra questi Azione Universitaria che ha ottenuto più voti di tutti grazie al candidato universitario Antonio Kory; Run Studenti di Sinistra che con Emanuel Sammartino ha ottenuto un buon risultato; Confederazione degli Studenti, alla quale faceva riferimento l’associazione Libertas, che ha ottenuto tanti consensi a Messina. Antonio Kory di Azione Universitaria, Emanuel Sammartino di Giovani Democratici e Salvo D’Agati di Libertas – liberi e forti, provano a richiamare l’attenzione degli studenti, dopo questo banco di prova che ha coinvolto l’elettorato universitario alle elezioni del Cnsu.

Come commenta l’esito delle elezioni del Cnsu?

Antony Kory

Antonio Kory (Azione Universitaria): “Un ottimo risultato, questo ci fa capire che abbiamo lavorato molto bene e gli studenti ci hanno premiato, quasi il 50% dell’elettorato catanese, quasi uno studente su due ha votato per noi, la lista a Catania ha ottenuto quasi duemila voti, direi un risultato strepitoso, anche se il seggio è scattato a Bari. Queste votazioni, però, sono state contraddistinte da una scarsa affluenza causata principalmente dal disinteresse del mondo studentesco. Lo studente non va a votare alle elezioni, forse motivato dal fatto che dietro alle elezioni universitarie ci stanno logiche di partito. Non è così, considerato il lavoro che mettono in campo i giovani delle associazioni universitarie nei confronti degli studenti. Credo che il disinteresse e la scarsa informazione per queste elezioni sono il dato più triste. Come Azione Universitaria ci possiamo ritenere soddisfatti, visto che il nostro risultato è frutto del nostro lavoro, scevro da aiuti esterni o di partito”.

Emanuel Sammartino

Emanuel Sammartino (Responsabile regionale universitario dei Giovani Democratici): “Una battaglia complicata. E’ stata data poca attenzione a questa tornata elettorale, con la conseguenza di una bassa affluenza alle urne da parte degli studenti. Molti universitari per risposta hanno detto di non sapere che ci fossere le elezioni, altri, invece, hanno dato poca importanza all’iniziativa elettorale, motivati dal fatto che c’è stata poca informazione. Tra l’altro, questa volta non c’erano elezioni di supporto, come nel 2010, quando si votava anche per elezioni d’Ateneo. Per quanto concerne la mia candidatura questo è il risultato di un completamento del proprio percorso accademico. Nonostante non è scattato il seggio a Catania, posso affermare che i risultati sono stati positivi per due motivazioni, la prima perché abbiamo affrontato le elezioni da soli, senza l’aiuto delle istituzioni, la seconda, perché c’erano altri interessi elettorali, come le amministrative a Catania, per cui questo non ci ha aiutato particolarmente”.

Salvo D'Agati

Salvo D’Agati (Libertas): “Alle elezioni, la nostra associazione confluiva con la lista Confederazione degli Studenti. Io non sono stato candidato in queste elezioni, ma ho sostenuto insieme alla mia associazione Carlo Maffei di Scienze Biologiche del Dipartimento di Messina. Questa scelta è stata fatta perché Maffei proviene da una forte esperienza associazionistica. A Messina lui ha trovato convergenze con altre realtà studentesche, raggiungendo circa 2000 preferenze nella città messinese. Come lista Confederazione degli Studenti abbiamo preso solo un seggio con Francesco Testa che ha ottenuto oltre 5000 preferenze, il più votato in tutta Italia. Un’ottima affermazione per noi, anche se resta un pò di rammarico perché non è scattato il secondo seggio ai candidati di Cosenza e di Bari. Mentre a Catania, il vero vincitore è stato l’astensionismo, ha votato circa il 10% degli aventi diritti al voto. Le elezioni di quest’anno, hanno avuto un’affluenza più bassa rispetto al 2010, considerato che tre anni fa c’erano anche le elezioni d’Ateneo, ciò permise di toccare circa il 16% di affluenza. Una disaffezione alle elezioni del Cnsu, a cui si aggiunge il quadro politico nazionale e la scelta della data delle votazioni, fissate per la metà di Maggio”.

Ritiene di avere un buon elettorato a Catania?

Antonio Kory (Azione Universitaria): “Sicuramente queste elezioni ci confermano di avere un elettorato forte, considerato il numero di preferenze ottenute. Tuttavia, non possiamo affermare che Azione Universitaria domina la scena universitaria a Catania. Siamo stati presenti con il nostro lavoro, anche durante le elezioni del nuovo rettore, quando Azione Universitaria decise di intraprendere la scelta di appoggiare Pignataro. Abbiamo molta fiducia nel nuovo rettore, per questo chiediamo il rilancio dell’Ateneo, il quale è possibile se ci concentriamo su alcuni punti importanti, come ad esempio la valorizzazione di alcuni corsi di laurea, la possibilità di avere un accesso più facile ai benefici economici, un partenariato tra soggetto pubblico e privato. A prescindere del risultato di Maggio di Azione Universitaria, queste esigenze devono essere portate avanti per il bene dell’Università di Catania”.

Emanuel Sammartino (Responsabile regionale universitario dei Giovani Democratici): “Non penso che a Catania il centrosinistra, in particolare Giovani Democratici, possa ritenersi in ribasso rispetto ad altre associazioni. In queste ultime elezioni abbiamo ottenuto tanti consensi, dimostrando di essere presenti nel mondo accademico. Se poi guardiamo ad altre liste, ad esempio, ad Azione Universitaria, i voti ottenuti da loro sono il frutto di una collocazione studentesca che si riconosce in un percorso di centrodestra, per cui viene automatico individuare un candidato di quell’area che esclude altre aree politiche. Noi possiamo ritenerci soddisfatti. Tra l’altro, come rappresentanza noi abbiamo affrontato una delle priorità con grande maturità. La candidatura del Rettore a Febbraio è stata ffrontata sulla base del nostro programma. A Febbraio i candidati rettore si sono confrontati sui nostri punti programmatici. Sulla base delle loro scelte noi abbiamo fatto convergenza. Alla fine abbiamo trovato l’accordo con Giacomo Pignataro, del quale conoscevamo la sua professionalità, quando lui in passato si fece carico delle nostre istanze a tutela degli studenti stessi”.

Salvo D’Agati (Libertas): “Ritengo di sì. Ricordo che ad Ottobre 2012 siamo usciti vincitori alle elezioni dell’Università, risultando presenti in tutti gli organi, dal Senato all’Ersu. Come associazione abbiamo compreso sin dall’inizio che bisognava dialogare con i candidati rettori. Prima ancora che ci fosse convergenza al secondo scrutinio per Pignataro, noi abbiamo deciso di scendere in campo per lui, dando un segnale importante per il rilancio dell’Ateneo. Perché appoggiare Pignataro? Perché abbiamo creduto ad una candidatura d’opposizione. Dopo il doppio mandato di Recca, cercavamo una soluzione alla crisi che attanagliava l’Ateneo. Come associazione studentesca siamo stata l’unica a non votare lo Statuto. Con Salvo Bellinvia ci siamo opposti alla votazione dello Statuto, nel tentativo di difendere la rappresentanza degli studenti. Questa scelta è stata condivisa anche da Pignataro con il quale abbiamo trovato subito un confronto. Pertanto, non possiamo riternerci di essere in crisi o di non essere presente come associazione. I nostri risultati parlano chiaro”.

 


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