Droga ed estorsioni, chi era il braccio destro del boss - Live Sicilia

Droga ed estorsioni, chi era il braccio destro del boss

Nell'inchiesta Sangue blu emerge il ruolo di Cristian Buffardeci, "alter ego" del reggente provinciale della famiglia Santapaola

CATANIA – Era l’alter ego di Francesco Napoli, colui che in certi casi si esponeva al posto suo: così è descritto Cristian Buffardeci nelle carte del blitz Sangue Blu, che la settimana scorsa ha portato in carcere il referente provinciale della famiglia Santapaola e altre 35 persone. Buffardeci lavorava accanto a Napoli e si dedicava anche a gestire un traffico di droga.

Il braccio destro

Il telefono di Buffardeci era uno dei pochi che poteva comunicare con le utenze riservate di Francesco Napoli, che ha mostrato una attenzione ossessiva alla sua sicurezza e alle precauzioni per non essere intercettato dalle forze dell’ordine. Per il Giudice delle indagini preliminari, “il ruolo di Buffardeci era essenziale per Napoli, responsabile del clan, per evitare un’esposizione diretta e per organizzare gli appuntamenti di coloro che volevano parlare con il vertice del clan Santapaola”.

Per questo nel maggio del 2020 Buffardeci appare a un incontro con Carmelo Di Stefano, “Pasta ca sassa”, responsabile dei Cursoti milanesi che avrebbe dovuto incontrare Napoli per risolvere una questione di soldi. Il boss dei Santapaola invece manda il suo braccio destro, causando, si legge nell’ordinanza, “l’imbarazzo” di Di Stefano, che invece avrebbe voluto incontrare Napoli.

Secondo quanto ricostruito dalle intercettazioni, Buffardeci si occupava del recupero di soldi derivanti da affari illeciti, gestiva per conto di Napoli i contatti con altre persone vicine al clan, facendogli arrivare le comunicazioni, aveva a disposizione importanti somme di denaro e si occupava della risoluzione di controversie con altri clan, come quella con i clan dei Cursoti Milanesi.

Il traffico di droga in via Petrella

Le indagini del blitz Sangue Blu si sono concentrate anche sui movimenti di droga intorno a un appartamento di via Petrella in cui Cristian Buffardeci spostava cocaina e marijuana. Proprio in seguito all’irruzione in questa casa, in cui viveva Gaetano Tringale, Buffardeci fu arrestato dopo aver speronato un’auto dei Carabinieri.

Sono le cimici dell’Arma a intercettare le frasi sulla droga. Nei primi giorni di agosto circolano 100 grammi di cocaina in via Petrella. Buffardeci dice a Tringale “Un mostro ‘mpare, io già come ho tirato…. col bicarbonato diventa crack”. Poi Buffardeci raccomanda a Tringale di non usare la cocaina, come ha fatto in passato: “Mi raccomando non mi toccare quella cosa perché hai cento grammi”. Poco dopo, gli promette dei guadagni: “Questa cosa va in porto, io ti faccio prendere 150, 200 euro, però devi camminare come dico io”.

Pochi giorni dopo, metà della cocaina è venduta per 2 mila euro. Ma non è la sola cessione che avviene per mano di Buffardeci in quei giorni. Sempre nei primi giorni di agosto il braccio destro di Napoli si è rifornito di mezzo chilo di cocaina, stando alla ricostruzione del Gip, e parla con Angelo Occhipinti, un altro indagato dell’operazione Sangue Blu. “Gli devi dire che ho il tritolo!”, dice Buffardeci, e Occhipinti risponde “L’importante è che è buona perché se noi abbiamo la continuità lo possiamo fare. Dammene di più che io invece di fare palline mi faccio altre situazioni”.

Due mesi dopo nella casa di via Petrella c’è della marijuana. Buffardeci concorda una compravendita di diversi chili di erba e porta in casa una busta bianca. Quando la riporta fuori i Carabinieri cercano di fermarlo, ma Buffardeci li sperona e riesce a scappare, buttando via la busta e telefonando alla moglie per avvertirla di una probabile perquisizione.

I Carabinieri in effetti entrano nell’appartamento e trovano diversi chili di marijuna, tracce di cocaina e una pistola Glissenti Brescia calibro 10,4, un’arma dei primi anni del novecento, con 13 cartucce. Dopo quell’irruzione vengono arrestati sia Tringale che Buffardeci, ma quest’ultimo solo per resistenza a pubblico ufficiale.


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