29 Aprile 2014, 17:41
1 min di lettura
PALERMO – “Non sono emersi elementi idonei per sostenere l’accusa in giuzio e non esistono spunti per alcun praticabile utile approfondimento invetigativo”. Per farla breve, Francesco Marrone, titolare della società Mpm è “uscito” dall’inchiesta “Grandi Eventi” nella quale era stato coinvolto, in qualità di rappresentante legale della società Mpm, con l’accusa di truffa aggravata e illecito amministrativo. Ma nel caso di Marrone non c’è stata nessuna truffa e nessun illecito. Per questo motivo, il giudice per le indagini preliminari Fernando Sestito ha archiviato la sua posizione.
Nessuna truffa, quindi. E del resto , già nel luglio dell’anno scorso, al titolare di una delle concessionarie di pubblicità coinvolte nell’inchiesta sui Grandi eventi, erano stati restituiti i beni inizialmente sequestrati. Nello specifico, quote della società chiamata in causa nell’indagine della Procura di Palermo.
Stando all’ordinananza del Tribunale del riesame di quasi un anno fa, a Marrone bastò presentare una rivista all’interno della quale erano presenti le pagine pubblicitarie per le quali la Mpm, di cui Marrone è il titolare, aveva “staccato fattura” al Ciapi. Anzi due fatture, da 16 mila euro complessivi. Era questa la cifra che, stando alle prime indagini degli inquirenti, Marrone avrebbe incassato senza offrire alcun servizio.
Come detto, è bastato mostrare il giornale con le pagine pubblicitarie e i giudici hanno “escluso il fumus boni iuris del concorso del Marrone nel delitto in constestazione”. Per questo motivo, quindi, “va conseguentemente revocato – scrivevano nel luglio scorso i gudici Antonella Consiglio, Maria Elena Gamberini ed Emilio Alparone – il decreto di sequestro preventivo a carico dell’impugnante, con conseguente restituzione di ogni bene all’avente diritto”. Adesso, ecco la definitiva archiviazione. “Finalmente – ha detto Marrone – è stata resa giustizia a un imèrenditore onesto”.
Pubblicato il
29 Aprile 2014, 17:41