03 Dicembre 2016, 12:30
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CATANIA – Ieri, a seguito di una denuncia di tre residenti nel Comune di Gravina di Catania, personale del Commissariato di PS “Borgo Ognina” unitamente a personale della Sezione di PG presso la Procura per i Minorenni del capoluogo etneo, hanno posto in essere un’attività info-investigativa che ha consentito di arrestare, per furto in flagranza, Cavallaro Pietra di anni 40 che, nello specifico, esercitava presso le abitazioni degli esponenti l’attività di attività di pulizie.
Una delle parti offese, dopo aver subito il furto di molteplici oggetti i valore e vestiti, a tutela del proprio patrimonio ha deciso di disporre un impianto di video-sorveglianza volto a riprendere l’interno e l’esterno della propria casa: ed ecco che nel video acquisito ai fini investigativi, si vede chiaramente la citata donna entrare nella camera da letto, frugare in alcuni cassetti e dopo averlo pesato manualmente, portar via un braccialetto. Appresa la responsabilità della domestica in ordine al reato di furto, il personale della Polizia di Stato ha bloccato la signora mentre la stessa era in procinto di entrare nella propria autovettura per andare via. Vista la flagranza di reato, si è proceduto a perquisizione personale che è stata estesa anche presso il domicilio dell’arrestata.
Nella circostanza, all’interno della borsa della donna sono stati rinvenuti e restituiti al legittimo proprietario una collanina ed il braccialetto in oro giallo. Altresì, nel domicilio venivano rinvenuti 9 (nove) orologi di varie marche, 4 (quattro) polizze di Pegno ed una collanina color oro ed il tutto veniva probatoriamente sequestrato. Durante l’attività di indagine, è emerso che l’arrestata si era già disfatta di detti oggetti di valore vendendoli ad alcuni titolari di attività di “Compro Oro” e impegnandoli al Monte dei Pegni.
Da ulteriori accertamenti effettuati, emergevano diverse operazioni registrate a nome Cavallaro presso due compro Oro insistenti nel capoluogo di Catania. La signora, in lacrime, ha ammesso le proprie responsabilità e riferito di avere fatto ciò per motivi legati alle asserite difficoltà economiche che stava attraversando il proprio nucleo familiare e ciò nonostante il marito avesse un lavoro stabile. Le restanti due vittime, in sede di denuncia, hanno dichiarato di aver subito il furto di molteplici oggetti e in alcuni casi erano certi che detti furti fossero riconducibili alla donna che, per vari motivi non avevano denunciato. Dalle denunce sporte, sono emersi numerosi ammanchi quali orecchini, anelli, bracciali, collane, orologi tutti in oro e non solo, per un valore di oltre 10.000,00 euro per una sola denunciate.
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03 Dicembre 2016, 12:30