Colla nei lucchetti di due negozi| “Denuncia è sempre l’unica strada”

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24 Ottobre 2018, 18:39

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PALERMO – Due attività commerciali colpite nel giro di poche ore e lo spettro del racket che torna a far paura in città. Secondo Addiopizzo non si tratta però di una recrudescenza né di un’emergenza: “Se si trattasse di racket sarebbe la conferma che i boss non rinunciano a battere cassa. Il fenomeno estorsivo rimane diffuso sia in città che in provincia – dice Daniele Marannano -. È un dato di fatto però, che in alcune zone della città, come quella di Resuttana-San Lorenzo ma non solo, si siano registrati diversi episodi di attak e di intimidazione ai danni di commercianti ed imprenditori. Episodi che potrebbero attribuirsi all’esigenza di cosa nostra di racimolare denaro per far fronte al sostentamento delle famiglie dei detenuti (del resto meno di un anno fa i mandamenti Resuttana e San Lorenzo, ma non solo, sono stati colpiti dalle ultime operazione di polizia con decine di arresti) e all’approssimarsi delle festività natalizie, in cui tradizionalmente tornano, o almeno ci provano, a riscuotere le estorsioni”.

Secondo quanto rilevato dall’associazione antiracket, inoltre, gli uomini del pizzo avrebbero cambiato il proprio “approccio”: “Negli ultimi tempi – prosegue Marannano – da quello che ci segnalano le vittime con cui entriamo in contatto, gli estorsori in certi casi preferiscono evitare di approcciarsi in maniera diretta e sfrontata con commercianti ed imprenditori, almeno fino a quando le estorsioni non si consumano. Cosa nostra è infatti più propensa a cercare nel territorio e nel quartiere qualcuno, che nel gergo chiamano “scarica” e che può essere un semplice conoscente del commerciante nei confronti del quale, nella fase iniziale, fa da tramite, in modo che gli estorsori siano meno esposti al pericolo di essere denunciati”.

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Poi l’invito a denunciare e a rivolgersi subito alle forze dell’ordine, proprio come i due commercianti finiti nel mirino nelle ultime ore hanno fatto: “Il nostro consiglio a chi è stato oggetto di intimidazioni attraverso attak o altro è di segnalare immediatamente il fatto alle forze dell’ordine, il cui intervento delle pattuglie nel luogo dell’esercizio commerciale può essere un deterrente per gli estorsori, cioè un modo attraverso cui il commerciante può far comprendere di non essere disponibile a cedere ad alcun genere di imposizione mafiosa”.

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24 Ottobre 2018, 18:39

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