18 Febbraio 2020, 17:25
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PALERMO – “Il Comune continua a non dare risposte sui pagamenti per i lavoratori di due cantieri di cui è stazione appaltante: il collettore fognario e il consolidamento della parete rocciosa di Monte Pellegrino”, dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo.
Oggi la Fillea Cgil Palermo ha inviato una nota per ricordare al Comune quanto prevede la normativa del codice degli appalti pubblici. Il sindacato chiede un incontro per monitorare l’andamento della procedura sollecitata, ovvero un ‘intervento sostitutivo’ del Comune, per pagare i 15 lavoratori del collettore fognario e i 7 rocciatori. I 15 operai precedentemente impegnati con la Cala Scarl aspettano il tfr da 6 mesi e i contributi presso la Cassa edile per l’ultimo periodo di lavoro. Gli 8 edili licenziati della ditta Imera (consorzio Integra) vantano 3 mesi di retribuzione, il tfr e un anno di Cassa edile.
“A distanza di due settimane dall’ultima nostra richiesta, nessuna comunicazione è arrivata da parte del Comune e dai soggetti predisposti al pagamento sostitutivo, i responsabili unici dei procedimenti (Rup), che seguono i due appalti – dichiara il segretario Piero Ceraulo – Al Comune chiediamo il rispetto del codice degli appalti, dell’articolo 30 (comma 5 e comma 6) da noi richiamato. Il Comune, nella qualità di stazione appaltante ha la responsabilità in solido sia nei confronto dell’appaltatore nonché di ciascuno degli eventuali subappaltatori rispetto a tutte le inadempienze che si verificano nell’appalto, comprese quelle contributive, e in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale. Se non arriveranno risposte in tempi brevi, torneremo a ribadire le nostre richieste con un sit-in sotto l’assessorato al Lavoro”.
In caso di inadempienza contributiva, il comma 5 indica che la stazione appaltante trattiene dal certificato di pagamento l’importo corrispondente all’inadempienza per il versamento diretto agli enti previdenziali e assicurativi, compresa la cassa edile. Il comma 6 prevede che il Rup debba invitare il soggetto inadempiente a provvedere al pagamento degli stipendi entro i successivi 15 giorni. E che la stazione appaltante paga direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo l’importo dalle somme dovute all’affidatario del contratto. La Fillea ricorda inoltre la circolare dell’11 novembre 2019 dell’Ispettorato del lavoro nazionale. “Questa circolare – aggiunge Ceraulo – sancisce il principio della responsabilità solidale del committente negli appalti di opere e servizi, per i crediti retributivi e contributivi vantati dal lavoratore”.
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18 Febbraio 2020, 17:25