28 Febbraio 2010, 15:36
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Un peschereccio di Mazara del Vallo (Tp), il “Luna Rossa”, con a bordo otto uomini di equipaggio, ieri intorno alle 19 e’ sfuggito al sequestro da parte di una motovedetta libica, che ha inseguito il natante italiano, bersagliandolo, intorno alle 22, con colpi di mitra che hanno danneggiato la plancia delle strumentazioni e le attrezzature radio. Il comandante Domenico Asaro si sta ora dirigendo verso Mazara del Vallo, dove e’ atteso per le prime ore di domattina. E’ stata la Direzione marittima di Palermo a captare ieri il segnale satellitare lanciato dal blue-box a bordo del Luna Rossa, quando i libici hanno accostato il peschereccio mazarese di proprieta’ dell’armatore Filippo Pecoraro. Dalle prime notizie, l’imbarcazione si trovava a 36 miglia circa dalle coste libiche, nella zona di pesca protetta istituita dal Paese Nordafricano. ”I libici – dice l’assessore provinciale di Trapani alla Pesca, Nicola Lisma – avrebbero seguito il peschereccio mazarese sino a mezzanotte circa. Poi lo avrebbero lasciato andare via. Secondo quanto raccontatomi dall’armatore sarebbe stato anche speronato”.
L’assessore Lisma spiega che da notizie avute dalla Capitaneria di porto, il Luna Rossa al momento dell’affiancamento da parte dei libici stava pescando, ”mentre – aggiunge – secondo quanto riferitomi dall’armatore, era solo in transito, diretto verso l’Egitto”. Quando i militari libici si sono accostati al peschereccio, intimando di seguirli in porto, l’equipaggio ha cambiato rotta ed e’ fuggito. Inseguito, il peschereccio e’ stato mitragliato ma per fortuna non ci sono stati feriti. ”Qualunque situazione non puo’ giustificare l’uso della forza – dice il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi – e ancor piu’ quella delle armi. Come parlamentare e sindaco chiedero’ un immediato intervento del nostro governo presso le autorita’ libiche”. Il Luna Rossa e’ uno dei sei pescherecci del Distretto di Mazara del Vallo-Cosvap, che nei mesi scorsi hanno preso parte alla campagna di pesca in acque egiziane. L’attivita’ in Egitto rientrava nel programma di cooperazione nella filiera ittica stabilito tra il Distretto produttivo per la pesca mazarese e il governo egiziano, siglato anche dalla Regione Siciliana. L’obiettivo dell’intesa era quello di attuare, con i marittimi egiziani, la pesca d’altura del gambero rosso. Secondo l’accordo i pescatori egiziani avevano diritto a un quarto del pescato; gli armatori mazaresi fruivano di uno sconto del 50 per cento sul prezzo del carburante e stazionare gratuitamente nei porti egiziani.
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28 Febbraio 2010, 15:36