Colpo alla criminalità brontese |Sequestro di mezzo milione di euro

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16 Dicembre 2016, 08:00

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CATANIA – Dalle prime ore della mattinata odierna personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, diretta da Renato Panvino, sta eseguendo il decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta avanzata dal Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, in sinergia con la Procura Distrettuale Antimafia di Catania diretta dal Procuratore Carmelo Zuccaro, nei confronti di Antonio Salvà Gagliolo, cl.1980, ritenuto elemento di spicco della criminalità Brontese.

Quest’ultimo vanta svariati pregiudizi penali e di polizia, essendo stato tratto in arresto più volte in flagranza di reato (tra il 1998 e il 2015) per furto aggravato, danneggiamento, ricettazione, riciclaggio di automezzi con numero di telaio alterato, associazione per delinquere, truffa, ecc., tutti reati che hanno avuto per oggetto automezzi pesanti e macchine industriali (escavatori, camion, betoniere, rulli compressori, frantoi, ecc.).

Peraltro, gli accertamenti minuziosi effettuati sul suo conto hanno messo in evidenza come Antonio Salvà Gagliolo abbia mantenuto nel tempo una costante ed assidua frequentazione con pluripregiudicati di notevole spessore criminale ed anche, in vari casi, con soggetti indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, come documentato dai numerosi controlli di Polizia ai quali lo stesso è stato sottoposto.

In data 18.12.2015, da ultimo, unitamente ad altri soggetti, è stato tratto in arresto dai Carabinieri presso una cava di Priolo (SR) nella flagranza del reato di furto di materiale ferroso e in particolare dei frantoi utilizzati per la macina delle rocce, del peso di 50 tonnellate, per il quale veniva sottoposto alla pena detentiva degli arresti domiciliari. Gagliolo, inoltre, è fratello del più noto Daniele, il quale, nell’anno 2001, fu denunciato per concorso nel tentato omicidio del noto boss Francesco Montagno Bozzone, classe 1961, ritenuto a capo dell’omonimo clan mafioso operante nell’area di Bronte e collegato al più noto e pericoloso clan dei “Carcagusi” di Catania.

Il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, in considerazione dei reati recentemente commessi (in particolare truffa e riciclaggio), “ritenuta l’attuale pericolosità sociale del medesimo, soggetto che senza dubbio vive anche di proventi illeciti”, in data 10.05.2016, ha applicato nei confronti a Antonio Gagliolo la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per la durata di anni 1 e mesi 6, e di versare a titolo di cauzione €. 1.000,00.

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La ricostruzione del profilo criminale di Antonio Gagliolo operata dalla D.I.A. di Catania, che ha altresì dimostrato, con minuziosi e complessi accertamenti patrimoniali, estesi anche al suo nucleo familiare, la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti patrimoniali dello stesso, è stata positivamente valutata dal Tribunale di Catania che ha disposto, con il provvedimento ablativo in corso di esecuzione, il sequestro dei beni complessivamente stimati in 500.000,00 euro.

Il patrimonio oggetto dell’odierno sequestro è composto da una società operante nel settore dei lavori di movimento terra, sbancamenti e demolizioni, terreni, nr.15 (quindici) tra autoveicoli e mezzi pesanti, nr.4 (quattro) tra conti correnti e depositi bancari.

 

 

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16 Dicembre 2016, 08:00

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