22 Luglio 2009, 13:18
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Non sarebbe stata la femmina di Dogo Argentino a sbranare il piccolo Giuseppe Azzarelli, il bimbo di sette anni ucciso lunedì ad Acireale (Ct), ma un cane di taglia più grossa, non presente tra quelli trovati dagli investigatori all’interno del fondo dove è avvenuta la tragedia. Lo rendono noto i Carabinieri della Compagnia di Acireale, dopo gli esiti dell’esame effettuato sul corpo della vittima da parte del medico legale.
Gli inquirenti durante il sopralluogo, hanno trovato nel fondo agricolo cinque cani, tre incatenati e due liberi. Quattro di questi sarebbero meticci, ed un doberman. Quest’ultimo, in particolare, era in possesso di regolare microchip la cui lettura ha permesso ai veterinari dell’Asl che collaborano con i Carabinieri di risalire al legittimo proprietario, e apprendere come questi ne avesse denunciato il furto da oltre un mese. Furto avvenuto in un altro paese della provincia etnea.
“Non si esclude – spiegano i Carabinieri – che il fondo della tragedia, ubicato in un quartiere popolare di Acireale, per la sua posizione e caratteristiche, possa essere stato utilizzato come luogo di custodia di cani da combattimento, di cui qualcuno allontanato sbrigativamente da qualche malintenzionato subito dopo la tragedia”. Il ritrovamento di alcune cucce di fattura artigianale, recintate da alcune reti metalliche collocate nel fondo, avvalorerebbero tale ipotesi.
Il cadavere del piccolo si trova nella camera mortuaria dell’ospedale di Acireale. Al momento l’autorità giudiziaria non ha ritenuto utile disporre l’autopsia in quanto non risulterebbe utile alle investigazioni in atto da parte dei Carabinieri.
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22 Luglio 2009, 13:18