10 Marzo 2009, 19:19
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Costante Girardengo, Learco Guerra e Fausto Coppi. Tre nomi per un unico significato: “fuga”. Si alzavano sui pedali questi uomini; scaricavano la propria rabbia stringendo tra le mani il freddo manubrio di una bici e volavano via. Fuggivano, appunto, anche se forse, da cosa scappassero realmente, non lo sapremo mai. Se ti addentri per le vie dello Zen di Palermo, invece, quei tre nomi, Costante Girardengo, Learco Guerra e Fausto Coppi, diventano semplicemente delle lettere incise a tre angoli di strada per indicare il nome di altrettante vie. Ad essere chiari e ad assumere dei connotati precisi, però, sono le suggestioni, paradossalmente reali, di un possibile desiderio di fuga: fuga dal degrado architettonico e sociale; fuga da una realtà fatta di casermoni cadenti che a guardarli da lontano, così disordinati e ammassati l’uno all’altro, possono ricordare la Casbah di Algeri.
Da qui è partita, da queste parti, Claudia Perna, anche lei con la sua valigia piena di sogni, e con lei, idealmente, tanti ragazzi costretti a vivere in questo limbo dimenticato. Facile, dunque, immaginare lo sconforto vissuto allo Zen, per l’eliminazione della giovane concorrente palermitana dalla casa più famosa d’Italia. “Nei giorni scorsi è stato fatto del terrorismo psicologico sul nome di Claudia – spiega il presidente dell’associazione ‘Ragazzi di strada’ Dario Pennino -. Il fatto che lei parlasse di spaccio all’interno della casa ha dato fastidio a qualcuno e anche prima dell’eliminazione, i supporter storici avevano guardato meno il programma. Ma oggi, alla fin dei conti, tutto il quartiere è dispiaciuto, rammaricato di questa uscita di scena da una trasmissione che, comunque, ha disatteso le aspettative di tanti spettatori”. Anna Todaro, invece, è una professoressa che insegna italiano in una scuola media dello Zen, e descrive così il clima respirato stamattina in aula: “Molti ragazzi hanno preso male l’eliminazione di Claudia – dice -. In fondo ci speravamo un po’ tutti. Stamattina sembrava il giorno dopo l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali. Tutti a domandarsi il perchè, guardando le altre squadre che passano il turno e noi a leccarci le ferite. Ma comunque – conclude – c’era la consapevolezza che tra qualche giorno la routine vincerà il suo gioco della quotidianità, e tutto tornerà come prima”.
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10 Marzo 2009, 19:19