Commercianti negano il pizzo | In quindici finiscono nei guai - Live Sicilia

Commercianti negano il pizzo | In quindici finiscono nei guai

Maria Angela Di Trapani

Le convocazioni dopo il blitz antimafia fra Resuttana e San Lorenzo. In 5 ammettono di avere pagato.

PALERMO – Il giro di convocazioni in caserma si è concluso. Venti commercianti sono stati ascoltati dai carabinieri. Solo cinque di loro hanno ammesso di avere pagato il pizzo. In quindici, invece, hanno continuato a negare e saranno incriminati per favoreggiamento. Hanno smentito gli esiti investigativi che sembrano avere la forza dell’evidenza. Le convocazioni nascono dal blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale che nelle scorse settimane hanno colpito i mandamenti di Resuttana e San Lorenzo.

Sono le zone dove lavorano gli operatori commerciali che hanno scelto di subire l’ormai inevitabile incriminazione. Dal pasticciere molto noto in città al titolare di una polleria, all’imprenditore che noleggia ponteggi per l’edilizia con un fatturato di tutto rispetto: i carabinieri hanno monitorato e intercettato tutte le fasi del pizzo. Imprenditori e commercianti sono stati avvicinati, intimiditi e infine convinti a pagare la protezione dei boss. Gli elementi investigativi appaiono inequivocabili. Nei prossimi giorni saranno formalizzate le iscrizioni nel registro degli indagati. Le indagini, però, proseguono. L’ostinazione di alcuni dei convocati potrebbe nascondere non la paura ma la connivenza fra i nuovi mafiosi di San Lorenzo e gli imprenditori. P

C’era una donna alla guida del mandamento mafioso palermitano di Resuttana: Maria Angela Di Trapani, figlia di un capomafia e moglie dello storico boss Salvino Madonia. Il 5 dicembre scorso sono finite in carcere 22 persone. A gestire le sorti del clan sarebbe stata Di Trapani, già arrestata nel 2008. Secondo il procuratore Francesco Lo Voi, l’aggiunto Salvatore De Luca e i sostituti Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi e Amelia Luise, avrebbe iniziato la sua carriera portando fuori dal carcere gli ordini del marito, il pluriergastolano Salvino Madonia, killer di Libero Grassi, detenuto al 41 bis. Condannata a 8 anni, ha scontato la pena. Poi, avrebbe preso in mano le redini del mandamento.

A Resuttana e San Lorenzo, ma anche nel centro di Palermo, fin dove si estendono le competenze del clan, si continua a pagare il pizzo. Negozi noti e meno noti non sfuggono alla regola del racket. Attak e attentati incendiari sono le conseguenze per chi non paga.


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