01 Giugno 2012, 19:45
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Cinquanta milioni di euro bloccati da un cavillo procedurale. Nella Sicilia dei paradossi tutto è possibile. E così capita che il Fondo per il commercio che come obiettivo ha quello di aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà resti impantanato nei meandri della burocrazia con oltre 400 pratiche già istruite e ferme a prendere polvere nei cassetti dell’assessorato regionale alle Attività produttive.
Con una nota datata 13 marzo 2012, la Regione ha infatti comunicato “l’intendimento di disdettare la Convenzione” con Banca Nuova, l‘istituto di credito che il 18 marzo 2002 si è aggiudicato il bando per la gestione del Fondo. Convezione che prevedeva all’articolo 5 “una validità di 10 anni” da intendersi “tacitamente rinnovata per analogo periodo, salvo disdetta di una delle parti”. Il fatto è che a quella comunicazione non è seguito alcun atto definitivo, lasciando di fatto nel limbo le centinaia di richieste già ammesse al finanziamento.
“In un momento di crisi economica come quello attuale – commenta il presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese – il fondo per il commercio costituisce una boccata di ossigeno per le aziende di vitale importanza. Per questo è necessario procedere a una proroga immediata della convezione così da sbloccare questi fondi in favore delle imprese in graduatoria”. Una proroga ragionevole che permetta, precisa Albanese, “anche di portare a termine la rendicontazione. E, subito dopo, si provveda a fare un nuovo bando per la gestione dei fondi. Una cosa è certa: queste agevolazioni finanziarie sono per le imprese una boccata d’ossigeno fondamentale soprattutto adesso che l’accesso al credito è particolarmente difficile”.
Nello specifico, le facilitazioni riservate alle imprese consistono in finanziamenti agevolati a medio termine per la realizzazione di nuove iniziative o l’ampliamento di quelle esistenti fino all’importo di 500 mila euro (della durata di 15 anni a un tasso fisso agevolato periodicamente indicato dalla Commissione europea e contributi in conto interessi sui mutui contratti con gli istituti di credito per investimenti aziendali per importi che vanno da 200 a 500 mila euro).
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01 Giugno 2012, 19:45