Compagnia Zappalà, in trasferta |Oratorio per Eva

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14 Febbraio 2015, 17:26

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NOTO – Trasferta netina di Oratorio per Eva, la seconda tappa del progetto Transiti Humanitatis del coreografo internazionale Roberto Zappalà e della sua compagnia – Compagnia Zappalà danza – che sarà in scena domani 15 febbraio alle ore 21. Dopo il bel successo ottenuto per la prima assoluta al Teatro Odeon di Vienna nell’ambito della Notte Italiana – condivisa con la Tanz Company Gervasi- di ImPulsTanz Special, sezione speciale dello storico e prestigioso festival austriaco ImPulsTanz, e dopo la lunga ovazione per la prima italiana da Scenario pubblico lo scorso dicembre lo spettacolo dedicato a Eva va in scena al teatro comunale Tina di Lorenzo di Noto, all’interno del cartellone Esplora 14/15, sezione di drammaturgia contemporanea.

Eva, considerata la prima donna, è interpretata dall’armoniosa ed espressiva danzatrice Maud de la Purification che esprime le sue capacità performative e il linguaggio artistico di Roberto Zappalà sulle note del violinista Giovanni Seminerio, che è anche l’autore delle musiche originali dello spettacolo, e delle voci a cappella del Quintetto Zefiro. Sul palco anche un gruppo di amatori selezionati dal pubblico dopo aver seguito un laboratorio con il coreografo.

Il progetto Transiti Humanitatis/Passaggi, attraversamenti, viaggi, incroci, incontri, è articolato in tre fasi, transiti. La prima è rappresentata da Invenzioni a tre voci, che ha debuttato lo scorso giugno al Teatro Garibaldi/Unione dei Teatri d’Europa di Palermo e che replicherà a Scenario pubblico i prossimi 20,21,22 febbraio per tornare sul palco il 28 febbraio e il 1 marzo. Oratorio per Eva è la seconda tappa e il percorso si completerà con la produzione I am beautiful ad inizio 2016.

L’umanità degli “studia humanitatis”, che nel quattrocento indicavano gli studi letterari volti a formare la persona, divengono nella traduzione di Roberto Zappalà gli “studia” del corpo e del gesto trasfigurati in un universo coreografico che cerca di mettere il corpo quale elemento fondante e transito ineludibile di un nuovo umanesimo. La bellezza evocata ed esplorata, nella nuova creazione di Roberto Zappalà, ha come fonte d’ispirazione, con un paradosso solo apparente, l’immobilità eterna e assoluta della pietra (del gesso).

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È la bellezza del corpo del danzatore/trice a partire dal quale tutto incomincia e nel quale tutto si consuma ed esaurisce. Per Roberto Zappalà mettere a nudo il corpo, ovviamente non solo nel senso letterale, equivale a mettere a nudo il cuore umano e farlo attraverso una lingua che ha la sua grammatica e la sua sintassi nei nervi e nelle giunture, nei fremiti e nei sussulti del corpo.

Il transito in questione parte da una dichiarata e onesta riformulazione di un vecchio progetto sulla sofferenza del corpo rivisto da una diversa angolazione e prospettiva, sia scenica che concettuale. Un transito dal paradiso al caos dell’umanità in una genesi di secondo grado, dove la vera nascita di Eva e dell’umanità è quella del dopo la cacciata dal paradiso terrestre, è quella della consapevolezza, della parola e del racconto.

Il progetto Transiti Humanitatis è realizzato in collaborazione con ImPulsTanz-Vienna International Dance Festival, Teatro Garibaldi/Unione dei Teatri d’Europa (Palermo), Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Massimo Bellini di Catania.

 

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14 Febbraio 2015, 17:26

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