27 Marzo 2018, 05:11
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CATANIA – Una nota. Poche righe ma molto significative che sembrano mettere una pietra sopra le divisioni democratiche all’ombra dell’Etna. Il Partito democratico sostiene Enzo Bianco come candidato sindaco, nonostante quella dell’attuale primo cittadino sia una candidatura civica. Un appoggio diretto e senza tentennamenti, almeno stando alle parole di Matteo Ricci, responsabile nazionale Enti locali per i democratici. “Oggi si candida con un progetto civico a cui il Pd deve guardare con grande favore – afferma. Saremo al suo fianco, come Pd e come colleghi sindaci. In bocca al lupo!”.
Un’apertura che dovrebbe richiamare i cani da caccia del numero uno, almeno in termini di voti alle ultime regionali, Mr 32mila preferenze Luca Sammartino. E che, da tempo, pare stesse studiando il modo di evitare l’appoggio diretto all’attuale sindaco di Catania, con il quale i rapporti non sono certo calorosi, per non scontentare quella parte della base che con Enzo Bianco proprio non vorrebbe stare. Sarebbero nate così le voci sulla richiesta di primarie – inutili, oggi, con l’endorsment a Bianco direttamente da Roma – e quelle su una possibile – ormai quasi improbabile – candidatura di Carmelo Galati.
Pare dunque comporsi la frattura interna al Pd, che sembrava essersi creata proprio sulla scelta del candidato della coalizione di centrosinistra, ma non quella con la base, innervosita per il silenzio del partito in generale e del deputato regionale in particolare. L’assenza della direzione provinciale, di dialogo interno al partito, scontenterebbe soprattutto poi lo zoccolo duro dei democratici. I silenzi di queste settimane, il fatto che la base che si rifà al deputato starebbe apprendendo dai giornali ogni dettaglio sulle prossime amministrative, i messaggi lasciati in segreteria e quelli su whatsapp letti ma ai quali non è seguita risposta, sarebbero la cartina al tornasole che qualcosa non andrebbe.
E c’è chi lo mette nero su bianco, affidando le proprie riflessioni a Facebook: “Non c’è ancora una linea condivisa? Si tace! – scrive Sonia Messina, responsabile ambiente del Pd locale. Niente più personalismi o fughe in avanti ma solo il convincimento che il lavoro di squadra avrebbe salvato le nuove generazioni! Ma niente, a Catania il silenzio ancora viene considerato “dei fissa” (da fessi) ed ecco qui che vedo ipotecarsi ancora di più ogni speranza di potercela fare”. E poi ancora, rivolta alla segreteria provinciale dei democratici, grande assente degli ultimi tempi: “Stiamo tutti aspettando questo momento di incontro per poterci parlare – scrive Ci mordiamo le mani per non digitare su Fb nulla che potrebbe far emergere la nostra soffrenza, facciamo i bravi e poi e poi e poi…c’è chi si fa un baffo di noi comuni mortali che abbiamo fatto del rispetto delle regole uno stile di vita”
I mal di pancia dunque non si sono sopiti. Anche se, con un candidato ufficiale, per quanto privo di simbolo, il deputato che oggi rappresenta più di tutti il Pd siciliano, comunque, potrebbe non avere alternative. Che, pare, in ogni caso non avesse ancora individuato. Insomma, l’appoggio a Bianco da parte del Pd da un lato potrebbe aver messo l’odontoiatra catanese con le spalle al muro ma, dall’altra, averlo aiutato a togliere le castagne dal fuoco. Spingendolo ad appoggiare ufficialmente il sindaco uscente – pare che tra lui e il primo cittadino ci siano stati dei riavvicinamenti – e, nello stesso tempo, lasciando carta bianca ai suoi. Domani, per dirla con la Scarlett più famosa del grande schermo, d’altronde è un altro giorno.
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27 Marzo 2018, 05:11