01 Marzo 2013, 11:54
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CATANIA – “É come voler sapere i prossimi numeri del lotto”. Mario Giarrusso, il “cittadino a cinque stelle” da poco eletto al senato della Repubblica per la regione Sicilia, schiva così la domanda sul nome del prossimo candidato sindaco del movimento di Beppe Grillo. Battute a parte, l’unica certezza del momento è la volontà di conquistare Palazzo degli Elefanti. Non ci sarà dunque alcuna candidatura di bandiera, ma un progetto ambizioso che parte dal 31% raccolto in città durante il voto di domenica scorsa. La lista del M5S correrà certamente anche per il Consiglio comunale. Mentre dove essere ancora vagliata la proposta di concorrere per le municipalità, che da dieci, ultimamente, sono passate a sei. Un no netto è invece sulla candidatura alla Provincia di Catania, ente ritenuto “immondo” e che nella proposta grillina andrebbe abolito quanto prima.
Sui nomi dei futuri candidati, dunque, è tutto top secret. Partendo proprio da quello per il sindaco. Giulia Grillo, appena eletta a Montecitorio, ha rivelato a LiveSiciliaCatania che esisterebbe un “rosa di nominativi di attivisti su cui ragionare”. Guai però a chiederne il profilo: il riserbo della neo parlamentare non ammette defezioni. “Ogni decisione -assicura il deputato a cinque stelle- passerà dall’assemblea unica degli attivisti, che dovrebbe riunirsi entro i prossimi quindici giorni”. Prima di allora, dunque, il riserbo è massimo, tranne sul criterio che adotterà il movimento per vagliare le candidature: ogni proposta dovrà essere corredata da un casellario giudiziario svuotato da qualsiasi sospetto.
Anche sul programma il riserbo è massimo. In questo caso però non ci sono misteri da custodire. Esso non c’è realmente: “Verrà redatto su internet- lo ha riferito Benedetto Amata, attivista catanese del movimento- così come è già accaduto per le regionali. Peserà -ha aggiunto- la volontà di tutti quei cittadini che vorranno partecipare a questa nostra iniziativa. Le linee guida le stabiliremo di concerto con loro”. Certo, però, che qualche desiderata è lecito avanzarla: “Avviare finalmente la raccolta differenziata – questo è quanto Giulia Grillo vorrebbe fosse scritto nel programma- si tratta di un tema banale che, a conti fatti, poi tanto banale non è, perché – ha aggiunto il deputato nazionale- sappiamo benissimo che nel meccanismo dei rifiuti ci sono tantissimi interessi. Le discariche sono piene, non possiamo nasconderci dietro un dito. Tra un po’ – ha denunciato- ci troveremo sommersi dai rifiuti. Dobbiamo bloccare questo circuito malato, dove la criminalità la fa da padrona. Quello della differenziata – ha concluso la Grillo- è comunque un tema di civiltà”.
Sulla valutazione complessiva dell’operato di Stancanelli, il senatore Mario Giarrusso è tutt’altro che benevolo: “Se ne può dire tutto il male possibile”, ha riferito senza mezzi termini a LiveSiciliaCtania. “Se mi chiedeste poi se ha fatto almeno qualcosa di positivo, la mia risposta sarebbe di sì, che se ne sta andando”. Un giudizio duro, che prende forma da alcuni episodi concreti: “Il progetto dell Brt è un esercizio stupido e arrogante del potere. Senza il consenso dei cittadini, sono stati spesi dei soldi che non avevamo per fare una cosa che, giuro – ha sottolineato- scipperemo con le nostre stesse mani appena eletti. É pericolosissima per la popolazione: è morta pure una persona”.
Le critiche di Giarusso si estendono pure sull’iniziativa di affidare ai privati il restauro di alcune aree cittadine, come ad esempio sta accadendo a piazza Abramo Lincoln: “E’ una svendita: il Movimento cinque stelle diffida qualsiasi privato a cercare d’impossessarsi delle nostre piazze. Mi dicono – ha aggiunto Giarrusso- che ci sia pure l’interessamento di qualche consigliere comunale, attraverso un prestanome, su piazza Nettuno. Stiamo approfondendo se sia vero o no, ma non s’illudano di poter adoperare dei beni comuni dei cittadini a loro piacimento, noi del M5S – ha concluso il senatore- non lo permetteremo mai”.
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01 Marzo 2013, 11:54