12 Novembre 2021, 16:50
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CORLEONE (PA) – Il sindaco Nicolò Nicolosi e l’assessore alla Cultura e alla legalità Giusy Dragna hanno inviato formale diffida a Mediaset e alla società Taodue sull’utilizzo del nome Corleone a fini commerciali. I fatti si riferiscono alla fiction la cui programmazione è prevista sui canali Mediaset e che vede l’attrice Rosa Diletti Rossi come protagonista della serie che parla di una ragazza appassionata di moda, ma cresciuta in una famiglia mafiosa.
Il collegamento inevitabile con la buia pagina di storia corleonese ha suscitato nella comunità un sentimento di indignazione, perché nuovamente immersa nella condizione di doversi difendere da immagini poco rappresentative della realtà odierna, ma che evocano un tempo ormai remoto. Da molti anni infatti la città è impegnata in una costante attività antimafia. Dal 2000 con l’inaugurazione del CIDMA (il Centro internazionale di documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia) alla presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite Pino Arlacchi, in rappresentanza del Segretario Generale Kofi Annan, si è andata consolidando una azione educativa e formativa in collaborazione con le scuole del territorio, che progressivamente ha consentito a famiglie e giovani di Corleone di considerare la mafia un disvalore che tanto danno ha procurato alla città e ai cittadini.
“Intendiamo tutelare – dichiarano il sindaco Nicolò Nicolosi e l’assessore Giusy Dragna – il buon nome della città e non permetteremo che – a causa del potere evocativo che suscita – possa essere svilito ad etichetta commerciale con cui vendere prodotti commerciali. Intendiamo anche tutelare il buon nome dei cittadini e in particolare delle giovani generazioni che tanto hanno fatto e che continuano a fare per la rinascita della città e che più di tanti altri stanno soffrendo per il gratuito oltraggio compiuto al loro futuro. Diffidiamo pertanto formalmente la società Taodue ad astenersi dall’utilizzo del nome di Corleone nel titolo della serie tv ‘Lady Corleone’ nonché ad ogni suo richiamo all’interno della fiction e/o in qualunque mezzo di comunicazione. È sperabile che si tenga conto delle nostre buone ragioni ed evitare di essere costretti ad intraprendere ulteriori azioni a tutela della nostra onorabilità e del nostro futuro”.
Massimo Martino, della Clemart, società che produce la serie “Lady Corleone”, una produzione Clemart per Taodue destinata a Canale5 risponde alle accuse del sindaco della città di Corleone: “non comprendiamo il motivo delle dichiarazioni del sindaco di Corleone a riguardo di una serie che utilizza Corleone solo ed esclusivamente come cognome della famiglia dei protagonisti. La città di Corleone non viene in alcun modo citata o rappresentata nella serie che stiamo girando e che è ambientata invece tra Milano e Palermo ed è un racconto di pura finzione. Ma – sottolinea in una nota la società che realizza anche I Bastardi di Pizzofalcone – vorrei anche aggiungere: seguendo questa logica verrà chiesto di modificare anche il cognome Corleone dal libro e dal film “il Padrino”?
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12 Novembre 2021, 16:50