23 Maggio 2018, 05:41
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CATANIA – Sembra che a Catania esista solo questo argomento. E forse, per gli automobilisti, motociclisti, ciclisti, per chi si muove con il mezzo pubblico, insomma per la cittadinanza tutta, lo è. Il Nodo Gioeni, la demolizione del cavalcavia e il traffico consequenziale, sembrano infatti gli unici argomenti di questa campagna elettorale. Almeno per i candidati Bianco, sindaco uscente, e Pogliese, dato in vantaggio per la poltrona di Palazzo degli Elefanti. I due, tramite video, commenti, annunci, sembra stiano combattendo una personalissima guerra sul ponte, demolito dall’attuale amministrazione nell’agosto del 2013, dopo che la stessa ha annullato la delibera della passata amministrazione guidata da Raffaele Stancanelli che, nonostante il progetto originario (targato Umberto Scapagnini) prevedesse l’eliminazione del ponte, prevedeva il mantenimento dell’infrastruttura.
Le attenzioni dei due candidati sembrano, infatti. tutte concentrate sulla questione Gioeni: da un lato l’attuale primo cittadino che sta correndo contro il tempo per, da una parte inaugurare la fontana monumentale – che tanti commenti ironici ha strappato sulle pagine di Facebook, il cui costo si aggira intorno al milione di euro, e che avrebbe dovuto vedere la luce mesi fa – e dall’altra tagliare il nastro per l’apertura della bretella di via Castorina.
Dall’altro, il candidato del centrodestra, Salvo Pogliese che, al contrario, ha parlato di volontà di ricostruire il cavalcavia, anzi due. Lo ha detto lo stesso parlamentare europeo in occasione dell’incontro a Cittainsieme. Un’idea, quella del doppio ponte, che in realtà è dell’ex esperto per la mobilità del sindaco Stancanelli, Giacomo Guglielmo, che spiega come l’operazione sarebbe solo una delle ipotesi sul tavolo degli esperti consulenti di Pogliese, evidenziando però come la stessa sia una possibilità percorribile che salverebbe anche la fontana monumentale.
L’argomento pare che sarà affrontato sin da subito, in caso di vittoria. Ma se realizzare un nuovo cavalcavia o trovare altre soluzioni sarà deciso solo dopo aver effettuato alcune indagini. “Occorrerà prima verificare l’analisi dei nuovi flussi di traffico – afferma Guglielmo – e valutare tre differenti ipotesi”. Spostare parte dei flussi che si immettono in circonvallazione da Nesima in direzione Barriera – Canalicchio prima del Nodo Gioeni; misurare gli effetti dell’apertura di via Castorina e appunto ripristinare il nodo con due agili cavalcavia, “che riconnettano via Etnea con Barriera – spiega Guglielmo che non fa mistero di propendere per questa opzione. Questo credo che sia l’unico esempio di un’opera che peggiora la situazione – afferma. Qualora si scegliesse questa terza ipotesi non ancora definitiva – continua l’ingegnere – i tempi per realizzare le due rampe, che ingloberebbero la fontana monumentale, andrebbero da sei mesi a un anno, dalla consegna del cantiere”.
Guglielmo saprebbe anche dove reperire i fondi. “Si potrebbero riprogrammare i fondi regionali Fesr, quelli del Patto per Catania con l’agenzia della coesione o – conclude – rimodulare il Pon metro”. Secondo Guglielmo i costi dell’operazione potrebbero non superare i 4 milioni.
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23 Maggio 2018, 05:41