14 Aprile 2013, 10:23
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CATANIA – Grane in vista per il comune di Catania. L’amministrazione comunale deve corrispondere 330 mila euro all’I.P.A.B Casa di Riposo Mons. Ventimiglia e Istituto San Benedetto, per i servizi resi al comune nell’ambito dell’assistenza agli anziani. Per ovviare ai ritardi nei pagamenti, l’ente ha proposto di scomputare parte del debito inserendo un dipendente comunale nella propria struttura. Tuttavia, l’istanza di compensazione è stata respinta con decisione dal dirigente Alberto Politano, del servizio dell’Ufficio risorse umane del Comune, che ha rilanciato reclamando il pagamento di un credito vantato sull’ente, per un importo pari a € 43.909,38. La controproposta ha provocato la reazione piccata dell’istituto di beneficenza, ormai determinato a esigere le spettanze.
L’ente I.P.A.B. opera infatti nell’ambito dell’assistenza agli anziani in centri diurni e case di riposo. I servizi resi al Comune, e regolarmente fatturati dal 19/11/2012 al 22/03/2013, hanno generato, unitamente alle rette sanitarie relative al 2012, un credito finora non riscosso pari a 328.996,26 euro. Pur di non sospendere la propria attività a favore dei bisognosi, l’ente ha fatto fronte alla costante assenza di liquidità mediante l’indebitamento bancario. Il comune, invece, vanta sulla controparte un credito pari a 43.909,38 euro, derivante proprio dagli emolumenti del personale comunale operativo all’interno dell’I.P.A.B. nell’anno 2012, richiesto in compensazione.
Per recuperare a costo zero parte dei crediti vantati, infatti, l’I.P.A.B ha presentato al Comune una richiesta di compensazione legale, ai sensi dell’art. 1241 c.c., prevedendo l’inserimento in organico di un dipendente comunale in qualità di segretario generale. Netta, invece, l’opposizione del Comune, che ha intimato all’istituto in questione di saldare i propri debiti. Il tutto senza escludere eventuali azioni legali in caso di mancato pagamento. Ultimo atto della vicenda, la chiara presa di posizione espressa dal Presidente dell’I.P.A.B., Federico Aquilotti, che si è detto rammaricato per il comportamento del Comune di Catania reo “di aver dimenticato il pesante debito verso una struttura di beneficienza, e di aver richiesto l’importo minimale del suo credito”, anziché far fronte al debito mediante una compensazione “neutra da liquidità”.
Ed è proprio per tutelare il credito vantato che, in ultima analisi, l’ente ha sollecitato il Comune di Catania affinché estingua entro dieci giorni, con decorrenza dell’8 Aprile, il crescente debito. Cifra che, al netto delle spettanze dovute all’amministrazione comunale, si attesta sui 287,586,88 euro (con maggiorazione dovuta agli interessi moratori).
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14 Aprile 2013, 10:23