Con la Juve come all’andata |Ballardini ritenta col 4-3-1-2

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14 Aprile 2016, 08:30

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PALERMO – L’ennesimo Palermo di Ballardini comincia a prendere forma. Pochi dubbi per il tecnico ravennate, e già questo è un passo avanti, anche se l’ostacolo Juventus resta a dir poco insormontabile. L‘idea che potrebbe prendere piede in queste ore, però, riporterebbe la lancetta dell’orologio indietro di un girone, ovvero a Palermo-Juventus, la seconda partita di Ballardini sulla panchina rosanero in questa stagione. Una partita che lo stesso allenatore ha sempre giudicato positivamente, almeno per i primi sessanta minuti. E quel Palermo era messo in campo col 4-3-1-2, modulo tornato in auge in quel di Coccaglio, e che con ogni probabilità sarà riproposto allo Juventus Stadium, con dieci undicesimi della squadra schierata lo scorso 29 novembre al “Barbera”.

L’unico cambio dovrebbe essere in difesa. Aljaz Struna, schierato titolare da Ballardini contro i campioni d’Italia, è ancora alle prese con l’infortunio che lo ha costretto a saltare in extremis l’ultima di campionato con la Lazio. Al suo posto il favorito d’obbligo è Morganella, mentre nell’out mancino la fascia sarà tutta per Achraf Lazaar. A completare il reparto arretrato, insieme a Giancarlo Gonzalez, si fa forte la candidatura di Edoardo Goldaniga. Divenuto titolare proprio con Ballardini, l’ex Perugia ha ripreso ieri ad allenarsi a tempo pieno col gruppo, tornando così a totale disposizione dello staff tecnico. Più Goldaniga che Andelkovic, dunque, per inserire l’ultimo tassello della linea a quattro da schierare davanti a Stefano Sorrentino, confermato titolare tra i pali.

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La formazione, per il resto, dovrebbe seguire la stessa trama di quella proposta da Ballardini nelle sue prime uscite. Centrocampo a tre, un trequartista di raccordo tra i reparti (dunque non una seconda punta) e due attaccanti. Quel che si è visto con risultati altalenanti non meno di quattro mesi fa, tant’è che alla fine lo stesso tecnico s’è quasi convertito alla difesa a tre, ma quantomeno uno schieramento che rispetta la sua idea di calcio. Dopo settimane di moduli su moduli provati e cambiati anche a partita in corso, il Palermo torna ad avere un minimo di certezze sul piano tattico. E, cosa da non sottovalutare, trova una formazione che ha anche il beneplacito di Zamparini, che da tempo chiede ai tecnici che si sono susseguiti sulla panchina rosanero di “ispirarsi” al calcio proposto da Ballardini, appunto, e da Schelotto.

Certo, andare a Torino e pensare subito di poter fare un buon gioco (sempre che si sia mai fatto) è pura utopia. Intanto si cerca di rendere questo Palermo quanto più equilibrato possibile, per non lasciare buchi letali tra i reparti. I cardini? Sempre gli stessi: Jajalo davanti alla difesa a fare da filtro e Brugman sulla trequarti per gestire la transizione offensiva. Poi si spera in Franco Vazquez e nell’ultima occasione stagionale per mettersi in luce in un palcoscenico da big. In attesa di capire chi completerà il reparto offensivo, il suo rientro sarà quanto mai fondamentale per un Palermo definito “disperato” persino da Zamparini. Ma a Torino, con la Juventus, non basterà la sola forza della disperazione.

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14 Aprile 2016, 08:30

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