“Con la pensione, ma non è malata”| E l’uomo tradito denunciò la moglie

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14 Gennaio 2020, 14:53

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PALERMO – “Mia moglie percepisce una pensione di invalidità Inps in quanto affetta da cecità totale, oltre a una impossibilità alla deambulazione. Voglio denunciare che tale patologia non è veritiera”. E’ cominciato tutto così. L’inchiesta sui falsi invalidi che ha condotto i finanzieri del Nucleo di polizia economica-finanziaria a far scattare due arresti è partita proprio dal racconto di un uomo che ha denunciato la moglie, dalla quale si era separato dopo un presunto tradimento.

Ai poliziotti del commissariato di Partinico ha raccontato per filo e per segno cosa è successo dal 2015 in poi, quando la donna è stata rintracciata da un uomo di Terrasini, nel Palermitano, che l’aveva messa in contatto con Antonino Randazzo, che collaborava con una serie di patronati della provincia e che oggi è finito in carcere. La donna, in base a quanto accertato, percepiva una pensione di invalidità di circa 1200 euro, così come il marito ha precisato svelando i retroscena di una dinamica che sarebbe ormai stata consolidata.

“Mia moglie in realtà deambula normalmente e riesce a fare quasi tutte le attività quotidiane. A prova di quanto da me detto vi esibisco l’originale del certificato medico rilasciato dall’Inps. La pensione – ha aggiunto l’uomo – è stata erogata in ragione di un carteggio che favorisce l’esistenza della stessa, e la domanda di pensione dopo la prima richiesta negata, è stata attenzionata da determinati personaggi”.

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Personaggi a cui, durante la denuncia, l’uomo ha anche dato un nome e cognome: “Il genero di Nino Randazzo aveva saputo, nel 2015, che mia moglie poteva percepire la pensione se veniva seguita dal suocero, che pur essendo di Terrasini svolge la sua attività di patronato a Borgetto”. Una possibilità che la donna non si era lasciata sfuggire. “Mia moglie si accordò con i predetti per farsi seguire la pratica di pensione di invalidità – ha proseguito il marito – e tale accordo prevedeva che, ad avvenuta deliberazione positiva della pratica, gli arretrati fossero destinati ad ‘oleare’ i meccanismi che hanno permesso. Dopo le visite, in effetti, la pratica ha avuto un esito positivo”.

In seguito alla denuncia dell’uomo, la guardia di finanza ha sequestrato la pratica di invalidità civile che era stata istruita e trasmessa all’Inps dal secondo arrestato nell’operazione, Filippo Accardo, che gestisce due Caf. Il marito tradito ha raccontato agli investigatori di avere consegnato ad Accardo circa 12 mila euro dopo che la pratica della moglie era stata accolta. Randazzo, che aveva fatto da tramite con Accardo, dopo l’accoglimento dell’istanza si presentò invece dai due coniugi per chiedere il voto: nelle elezioni del 2016 si candidava infatti a consigliere comunale. La donna è invece tra i falsi invalidi finiti sotto accusa.

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14 Gennaio 2020, 14:53

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