03 Marzo 2016, 14:57
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PALERMO – Va, poi torna, poi sparisce qualche mese ma in realtà è sempre stato lì in attesa di riprendersi il suo posto in mezzo al campo a suon di prestazioni. L’esperienza, ormai di quasi tre anni, di Enzo Maresca al Palermo può essere riassunta così. Il calciatore classe ’80, originario di Pontecagnano Faiano in provincia di Salerno, può essere definito un ‘lavoratore precario’ non per la sua situazione economica bensì per il modo in cui ogni stagione da quando nel gennaio del 2014 decise di trasferirsi in Sicilia si è sempre dovuto guadagnare il rinnovo della fiducia con le prestazioni offerte dal campo dopo che i sostituti, presi per sostituire proprio l’ex Juventus, Fiorentina e Siviglia, non convincevano.
Capitò in un Milan-Palermo, vinto dai rosanero la scorsa stagione dopo che Maresca per lunghi tratti rimase ai margini della rosa per un infortunio ad inizio anno, ed è successo anche domenica scorsa contro il Bologna al ‘Barbera’ con il numero 25 chiamato a prendere le redini di una regia che in questa stagione ha cambiato padrone almeno tre volte (Jajalo, Brugman e Cristante, ndr). Alla fine a mettere chiarezza su chi fosse il legittimo proprietario del cerchio di centrocampo è stato lo stesso Beppe Iachini che con Maresca in campo non ha mai perso una gara quest’anno.
Anche la passata stagione l’innesto del campano coincise con il miglior momento del Palermo che infilo una serie di risultati utili consecutivi che la portarono a chiudere poi con una tranquilla salvezza. Ora dunque che per il club di viale del Fante la situazione è un pochette più complicata, con la zona rossa distante solo quattro lunghezze e in vista due gare niente male contro Inter a ‘San Siro’ e Napoli al ‘Barbera’, Iachini si affida dunque ancora una volta ai piedi saggi di Maresca che già contro il felsinei è stato uno dei pochi a svettare nel noioso pari del lunch match.
Il banco di prova non sarà uno dei migliori: quello contro l’Inter di Mancini vogliosa di tornare a far punti, ma per Maresca non ha mai davvero fatto differenza se di fronte c’è da affrontare la Juve Stabia o i nerazzurri con campioni come Icardi ed Eder. Da affinare c’è soltanto la forma fisica visto che sia durante la gestione Ballardini che nell’interregno Bosi-Schelotto e successivamente Tedesco-Schelotto, Maresca non è mai stato fra le pedine tenute in considerazione per raddrizzare un gioco in mediana che latita da tempo a trovare fluidità e fosforo. Vedremo dunque se, come il ‘Redivivo’ portato all’Oscar da Leonardo di Caprio qualche giorno fa, anche il 36enne centrocampista troverà il modo di tornare in auge dopo che in molti lo davano fuori da ogni gerarchia.
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03 Marzo 2016, 14:57