“Con Lombardo solo macerie| Mai più precari, solo concorsi”

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29 Settembre 2012, 20:28

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PALERMO – Inizia dal teatro Politeama la “rivoluzione normale” di Nello Musumeci verso la presidenza della Regione Siciliana. Al suo cospetto, gli stati generali dei partiti che hanno deciso di appoggiare l’ex europarlamentare catanese, presentato, per l’occasione, da Angelino Alfano. “Siamo tutti uniti – dice il segretario nazionale del Pdl – per Nello Musumeci, perché da qui inizia il riscatto del centrodestra siciliano, da cui sono fuori quelli che hanno tradito gli uomini della loro vita, quelli che hanno tradito il popolo siciliano, quelli che hanno tradito i valori, sono fuori quelli che hanno formato il terzo polo”.

Salito sul palco il candidato de La destra, Pdl e Cantiere Popolare parla per oltre un’ora di programmi, senza mai soffermarsi sugli avversari nella corsa alla presidenza riservando le critiche, forti, al solo operato del al governo Lombardo. “Gli ultimi tre anni di maggioranza Lombardo –Bersani –Fini- Casini – dice Musumeci – sono stati devastanti. Si è dato spazio al più spregiudicato dei sistemi clientelari ed alla logica della lottizzazione del potere. Tutto ciò è senza precedenti”.

“Governare la Sicilia sarà una sfida impegnativa – continua il candidato del centrodestra – per cui sarà necessario anzitutto un cambio di mentalità. Da domani, vi assicuro, non ci deve essere mai più un precario, riaffermeremo il principio secondo cui nella pubblica amministrazione si entra solo tramite concorso e tuteliamo i precari esistenti, come i forestali, fino all’ultima unità. Agiamo in favore delle imprese partendo proprio dai pagamenti da parte degli enti pubblici. Non è possibile che le peggiori nemiche delle aziende siano le amministrazioni che devono sostenerli”. Musumeci pensa anche ad agricoltura, formazione e turismo, con una dedica particolare alle isole minori che “devono diventare patrimonio della nostra azione quotidiana di governo ed avranno un assessorato a loro esclusivamente dedicato”.

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“Vorrei essere ricordato – conclude Musumeci – non come l’ultimo di una serie di presidenti di un’era disgraziata, ma come il primo presidente di una stagione felice”.

 

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29 Settembre 2012, 20:28

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