27 Giugno 2013, 11:13
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PALERMO – Parla per pochi istanti. Giusto per dire che “non è vero che Fabrizio Miccoli ha parlato con me. Voleva farlo, ma non abbiamo parlato”. E per aggiungere che il calciatore del Palermo “non deve chiedere scusa a me. Deve chiedere scusa a Giovanni, ai siciliani, agli italiani”. Maria Falcone è fuori Palermo mentre Fabrizio Miccoli si rivolge ai giornalisti per raccontare la sua posizione sull’inchiesta che lo ha travolto: dei particolari della conferenza stampa in corso all’hotel Excelsior di Palermo apprende da LiveSicilia, e il primo commento a caldo è netto.
C’è spazio per un perdono?
“Non parliamo di perdono, per cortesia: non mi sembra il caso. Non perdo tempo per queste cose”.
Miccoli, però, ha chiesto scusa. Dice che vuole poter essere un simbolo della legalità: “Sono un calciatore, non un mafioso”.
“Mi auguro che sia veramente così, cioè che si sia davvero pentito. Ma lo ribadisco: non sono io la persona alla quale devono essere indirizzate le scuse”.
Eppure in conferenza stampa ha detto di aver parlato proprio con lei.
“Non è vero”.
Insomma, il bilancio resta negativo.
“C’è una cosa positiva, però”.
Sarebbe a dire?
“Farò un comunicato in giornata: da un fatto negativo ne è nato uno positivo. In questi giorni abbiamo assistito a una reazione del popolo di internet e dei tifosi che mi fa ben sperare. È stata una reazione molto sentita, e io ringrazio tutti, in particolare i tifosi siciliani per i quali Miccoli è un simbolo. Devo quasi ringraziare Miccoli per avermi fatto vedere che la società civile palemitana è cambiata. Questo è un segnale importante”.
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27 Giugno 2013, 11:13